Secondo LP del progetto Vanishing Twin della vocalist Cathy Lucas (Innerspace Orchestra), ensemble completato dalla batterista Valentina Magaletti e il bassista Susumu Mukai con la partnership di Phil M.F.U. e l’artista d’opere visuali Elliott Arndt, che qui suona il flauto e le percussioni.
Colpisce subito il concept di base del progetto, che dal nome fa riferimento a quella che avrebbe dovuto essere la sorella gemella di Cathy, uno dei cosiddetti “gemelli evanescenti”, sindrome che indica il caso in cui una gravidanza multipla, casistica data una su otto, venga portata a termine con la nascita di un singolo feto, mentre l’altro muore nelle prime fasi della gestazione. Uno dei due feti quindi non si sviluppa e svanisce, oppure nasce morto a causa del suo sviluppo incompleto. Una descrizione suggestiva, arricchita poi dal titolo dell’album, The Age Of Immunology, che rimanda immediatamente a un famoso video dei Massive Attack degli anni Novanta (“Teardrop”), gruppo cui del resto i Vanishing Twin in qualche maniera s’ispirano, visto del resto che artisti come Susumu e Phil hanno collaborato con progetti più famosi come Floating Points e Broadcast.
Il disco affronta quindi in una maniera “liquida”, in bilico tra indietronica e suggestioni psichedeliche vintage, il tema della partenogenesi, riletto secondo una chiave contemporanea e all’avanguardia e quindi come “liberazione”. La produzione è assolutamente poco convenzionale rispetto alle lavorazioni nel campo della musica indie contemporanea e lavora su un imprinting sofisticato e intellettuale, che guarda alla cultura degli anni Sessanta tanto della musica leggera quanto di quella più colta, dalle colonne sonore di Ennio Morricone allo sperimentalismo di Jean-Claude Vannier, passando per il caldo tropicalismo psichedelico Os Mutantes.
Minimalismo brulicante di vita (Backstroke) si sviluppa con suggestioni Sun Ra, rimescolamenti di colonne sonore (KRK), forme di pop art e cantautorato sofisticato anni Sessanta che sembra tratto fuori da dimensioni distopiche come quelle de “La decima vittima” di Elio Petri (Wise Children, Language Is A City). Una psichedelia sussurrata che incuriosisce e allo stesso tempo rasserena gli animi come quella di You Are Not An Island, Magician’s Success, Planète Sauvage, reminiscenze inevitabili del Battiato di “Fetus” come nel caso della title track oppure Invisible World.
Collaborano alla realizzazione dell’opera due outsider come Syd Kemp, contributo fondamentale nel ruolo di ingegnere del suono, e Malcolm Catto, il leader de gli Heliocentrics, che ha lavorato al missaggio di gran parte dell’album e il cui marchio di fabbrica all’avanguardia si fa sicuramente sentire in un disco che pesca a piene mani nel patrimonio della bossa nova secondo Terry Gilliam e l’interpretazione mascherata di Katherine Helmond, riuscendo a ricreare suggestioni fortissime che si insinuano nell’animo degli ascoltatori dolcemente, fino a uno stato di totale assuefazione.
(2019, Fire)
01 KRK (At Home In Strange Places)
02 Wise Children
03 Cryionic Suspension May Save Your Life
04 You Are Not An Island
05 The Age Of Immunology
06 Magician’s Success
07 Planète Sauvage
08 Backstroke
09 Invisible World
10 Language Is A City (Le Me Out!)
IN BREVE: 4/5