Difficile non voler bene ai Verdena. Dalla fine del secolo scorso fedeli compagni di cuffia, da “Nirvana italiani” a un’identità multiforme ma definita ed essenziale per la musica nostrana – ben più stratificata di quell’iniziale etichetta che, a ricordarla ora, fa tanto critica anni ’90. Alberto, Luca e Roberta adesso hanno superato i quaranta. Sono ancora – perché suonano ancora come – dei ragazzini. Volevo Magia è il loro nuovo lavoro ma suona vecchio, vecchissimo e in senso buono. In senso ottimo, nostalgico al punto giusto che è quello del non accartocciarsi. Perché se non è vero – e non lo è – che si tratta semplicisticamente di una specie di ritorno alle origini: è vero che l’urgenza, la produzione, la densa asciuttezza degli arrangiamenti lo rendono un episodio differente dagli immediati precedenti.
Chaise Longue, singolo e brano d’apertura, riesce subito nell’intento di mischiare le carte, rendere un pizzico ebbri. Imprevedibile, psichedelica ai limiti del kraut, divertente. Ridicola, per utilizzare un aggettivo rubato proprio dalla bocca della band. Farà il paio, all’interno della tracklist, con altri episodi più stralunati ma melanconici come Certi Magazine, Sui Ghiacciai o la conclusiva, quasi sentimentalmente barrettiana Nei Rami.
Il resto dell’opera, invece, si assesta su umori decisamente più elettrici. Dal blues canzonatorio di Paul e Linda al fuzz magmatico di Pascolare, dai ritmi vorticosi di Crystal Ball (tra gli episodi di maggiore resa in assoluto) e Diabolik agli echi battistiani in salsa hard di Sino a Notte (D.I.). Menzione a parte, non ce ne vogliano le sorelle, meritano l’hardcore più heavy che no della goduriosissima title track ma soprattutto la dolcissima Cielo Super Acceso – che in qualche modo riporta alle “40 Secondi di Niente” di un repertorio ormai perentoriamente autorevole.
Piuttosto che sottolineare, come in molti hanno fatto, quanto questa settima fatica del trio bergamasco non vada annoverata fra i loro successi artisticamente più scintillanti – è il caso di enfatizzare l’energia e la voglia di un gruppo che, con più d’un quarto di secolo di carriera sulle spalle, sembra avere una voglia matta di divertirsi. Perché diciamocelo: c’è una bella differenza fra chi fa sul serio senza prendersi sul serio e chi non può, malgrado tutto, che prendersi quasi tragicamente sul serio. L’autoironia è un dono, una luce. Ecco. Questa luce ai Verdena non manca. E non è la sola, sia chiaro, a segnalarci quanto siano svegli e lucidamente presenti.
(2022, Capitol / Universal)
01 Chaise Longue
02 Paul e Linda
03 Pascolare
04 Certi Magazine
05 Crystal Ball
06 Diabolik
07 Sui Ghiacciai
08 Volevo Magia
09 Cielo Super Acceso
10 X Sempre Assente
11 Paladini
12 Sino a Notte (D.I.)
13 Nei Rami
IN BREVE: 3,5/5