Che siano diciannovenni con brufoli in faccia, pettinature emo, qualche collana di dubbio gusto, e con la debole esperienza di una giovanissima collage band, poco importa nell’ascolto dei The XX da Londra. Perché ci si mette pochissimo a nascondere la loro immagine alla corteccia, e invece pungolarla dei suoni minimali, atmosferici, notturni del convincente esordio omonimo XX. Le ‘X’ stanno per “Io e Oliver [Romy Madler Croft e Oliver Sim, voci, chitarra e basso] eravamo seduti a scrivere con Word. E gli ho detto: ‘Mi piacciono le ‘X’, mi piacciono veramente le ‘X’. Ho semplicemente pensato che fossero piacevoli esteticamente. La ‘X’ è davvero un simbolo carino”; ma probabilmente anche come indizio. La X è il punto in cui scavare per trovare il bottino o la porta segreta. E il tunnel magico di questi quattro adolescenti dal sud-ovest di Londra, è un’intersezione di suoni che può maneggiare solo la generazione degli anni zero, quella cresciuta con quintali di musica negli I-Pod, con la possibilità di mischiare alto e basso e suoni completamente diversi in modalità “shuffle”. Nelle undici canzoni, i The XX giocano con la solitudine, con i suoni elettronici, con le chitarre profonde. Sono naif nel tentativo di essere autentici, ma hanno un grande merito: sono pop e sono felici di esserlo. Non si celano dietro dichiarazioni musicali di appartenenza indie o rock o di qualsiasi altro manifesto impegnato. Sono pop perché lavorano i suoni con dolcezza, con apertura, con la voglia di piacere, di piacersi. Un pezzo come Cristalysed proprio per questo, è il brano ideale per un passaggio notturno in radio. L’arpeggio conquista la scena, il minimalismo alla Sparhawk-Parker (leggasi Low), con tanto di dolcissimo ricamo a due voci, si colora di un nero bellissimo. Che poi il trip-hop sia stato metabolizzato perfettamente dai nostri, ma anche Bjork e la Lennox, ci sta perfettamente, in un progetto artistico davvero precoce e lodevole per tempi e modi.
Nota: I riferimenti artistici dei The XX? “Da Rihanna ai Cure, dai Pixies a Mariah Carey, da Aaliyah ai CocoRosie” (dal loro Myspace).
(2009, Young Turks)
01 Intro
02 VCR
03 Crystalised
04 Islands
05 Heart Skipped A Beat
06 Fantasy
07 Shelter
08 Basic Space
09 Infinity
10 Night Time
11 Stars
A cura di Riccardo Marra