Jeffrey Lamar Williams aka Young Thug è il classico esempio di fenomeno mediatico, fa parte di quella generazione di rapper che ha acquisito notorietà grazie a uno stile di vita stereotipato che segue in pieno il cliché del rapper che – a quanto pare – piace a molti. Dalla disputa con Birdman, ex presidente della Young Money (Lil Wayne, Drake, Nicky Minaj), alle foto scandalose apparse su internet, il tutto intervallato da qualche brano che riesce a soddisfare i giovani americani meno pretenziosi.
A soli pochi mesi da “I’m UP”, il precedente EP, Young Thug ritorna completando la trilogia con Slime Season 3 e regala otto brani che si fondono uno con l’altro (e con il precedente mixtape) per la monotematicità delle lyrics (“If i wannna see some titties I go eat at Hooters / I could be your teacher, ‘cause I got the ruler”), prendendo un po’ qua e un po’ la dal Lil Wayne di “Tha Carter III” e non impegnandosi troppo nel modificare i suoni che contraddistinguono la calda Atlanta (una delle città che sforna più rapper in assoluto negli Stati Uniti).
Eppure Young Thug riscuote consensi nel pubblico e la sua discografia parla più che chiaro, già ben 15 mixtape all’attivo nel giro di appena quattro anni: ma quantità non è sinonimo di qualità e neanche questo “Slime Season 3” alza gli standard in vista del primo LP, atteso nel corso dell’anno.
(2016, Atlantic)
01 With Them
02 Memo
03 Drippin’
04 Slime Shit (feat. Yak Gotti, Duke & Peewee Roscoe)
05 Digits
06 Worth It
07 Tattoos
08 Problem
IN BREVE: 2/5