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15 reunion per cui fare follie

In un’epoca di retromania dilagante come quella che stiamo vivendo, il toto scommesse su chi si rimetterà a suonare insieme dopo 10, 15, 20, 50 anni impazza stagione dopo stagione. Ne abbiamo viste di tutti i colori, dai Jesus And Mary Chain ai Guns N’ Roses, dai My Bloody Valentine ai Blur, dagli Slowdive ai Bauhaus, ciascuna con le sue “conseguenze” discografiche e/o concertistiche a seconda delle personalità tirate in ballo. Ma ci sono sempre delle incompiute, dei sogni nel cassetto per migliaia e migliaia di persone che immaginare non costa fatica, al massimo solo un po’ di bile per non esserci stati quando sarebbe stato possibile esserci. Vi elenchiamo qui di seguito i ritorni sulle scene che riteniamo potrebbero davvero scatenare episodi d’isteria collettiva e rischiare di prosciugare i portafogli di parecchi, riportati per percentuale di possibilità che la cosa possa andare in porto (ovviamente secondo il nostro punto di vista e le informazioni di pubblico dominio).

 

SMASHING PUMPKINS (90%)

Nulla può darsi per scontato finché non accade, ma le possibilità sono davvero alte visto il recente riavvicinamento di Billy Corgan con James Iha prima e D’arcy Wretzky poi, oltre ai contatti mai interrotti con Jimmy Chamberlin. Dichiarazioni sibilline lasciano le porte spalancate al ritorno a stretto giro della formazione storica della band.

 

OASIS (65%)

Accadrà, non sappiamo ovviamente quando ma prima o poi accadrà. Liam parrebbe pronto a metterla in piedi già domani, Noel invece sembra non volerne sapere affatto, ma l’odio sbandierato dai due è l’odio che può esserci fra due fratelli: superabile. Prima o poi una birra (o magari i conti in banca prosciugati) potrebbe rimetterli d’accordo.

 

RAGE AGAINST THE MACHINE (50%)

Tom Morello, Brad Wilk e Tim Commerford non hanno mai smesso di suonare insieme in svariati progetti (da ultimi i Prophets Of Rage), mentre Zack De La Rocha non è che abbia concluso chissà quanto in solitario. La breve ricomparsa congiunta e successivo nuovo addio del 2007, così, molto probabilmente un giorno verrà riproposta e le divergenze appianate, con il loro crossover pronto nuovamente a far alzare la polvere delle arene.

 

THE FUGEES (45%)

Tanto Wyclef Jean quanto Pras Michel e Lauryn Hill non hanno mai chiuso le porte alla possibilità di rimettersi insieme, tanto che già a metà 2000 erano tornati in tour per una manciata di date. Ultimamente è stato Wyclef Jean a paventare la possibilità di rifarlo ancora, parlando addirittura di rientrare in studio. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare (e una marea di scartoffie da firmare), ma l’idea non è così peregrina.

 

HOLE (30%)

Nonostante nessuno dei membri della band abbia avuto una carriera solista brillante, hanno finora resistito dal rimettersi insieme, chissà perché. Le probabilità, però, sono recentemente aumentate, con Courtney Love che s’è fatta vedere (e fotografare) in giro con Melissa Auf Der Maur e Patty Schemel, con tanto di tag a Eric Erlandson. Una foto non vuol dire nulla, ma i rapporti fra i quattro sono evidentemente distesi.

 

LED ZEPPELIN (25%)

John Bonham manca, c’è poco da fare. Ma Jimmy Page, Robert Plant e John Paul Jones sono da considerare in buoni rapporti, peraltro dimostrati in più di un’occasione nel corso degli anni. Vista l’età, pensare a qualcosa di mastodontico è piuttosto utopico, ma qualche colpo di coda con l’erede Jason Bonham dietro le pelli potrebbero ancora regalarlo.

 

R.E.M. (20%)

Il loro è stato uno scioglimento consensuale, assolutamente pacifico e senza alcuno strascico. Sembrano essere stati categorici, ma le possibilità che in un prossimo futuro possano rimettersi insieme non sono così remote, quantomeno nella versione in trio senza il già dimissionario Bill Berry. L’età avanza, è vero, ma Michael Stipe recentemente è tornato a interessarsi alla musica e crediamo che il richiamo possa diventare un’irresistibile sirena.

 

PINK FLOYD (15%)

L’ultima estemporanea volta insieme, nel 2005 per il Live 8, era stata un qualcosa ai limiti del leggendario, così come le periodiche e costanti voci sulla possibilità che la cosa si ripeta. Richard Wright se n’è andato ed è chiaro come Roger Waters, David Gilmour e Nick Mason non possano essere considerati propriamente degli amici. Ma il tempo ha smussato gli spigoli del loro rapporto e nessuno dei tre (forse il solo Gilmour) si è mai dimostrato totalmente disinteressato alla cosa.

 

GENESIS (10%)

Al netto dei problemi di salute di Phil Collins e della lucida follia di Peter Gabriel, è un qualcosa che pare esser balenato spesso nelle menti di tutti loro, svariate volte. Col passare degli anni si fa sempre più improbabile, ma quantomeno nell’incarnazione con Collins alla voce potrebbe ancora accadere.

 

HÜSKER DÜ (10%)

C’è stato un momento, qualche tempo fa, in cui le cose sembravano essersi messe bene, i tre erano tornati in contatto, avevano lanciato un nuovo store online col materiale della band e le voci al riguardo si susseguivano rapide. C’ha pensato lo stesso Bob Mould, però, a far affievolire l’entusiasmo con dichiarazioni tutt’altro che possibiliste. In ogni caso, non ci sentiamo di escluderla del tutto.

 

THE SMITHS (5%)

Forse una delle più attese, se non la più attesa. Morrissey e Johnny Marr, però, difficilmente faranno mai un passo indietro rispetto alle loro posizioni, impegnati peraltro come sono nelle rispettive carriere da solisti. L’ammorbidimento di uno dei due potrebbe portare a risvolti inattesi, ma non c’è da farci troppo affidamento, tutt’altro.

 

TALKING HEADS (5%)

Avere a che fare con David Byrne dev’essere, in ambito artistico, una delle missioni più proibitive in assoluto e i suoi ex compagni ne sanno qualcosa. La loro reunion è sulla carta una delle più esplosive ma al contempo fra le più improbabili: a Byrne non piace guardarsi alle spalle, è questo il segreto del suo successo in solitario e quindi anche il motivo per cui probabilmente non li rivedremo mai insieme.

 

THE POLICE (5%)

La verità è che i motivi per farlo nuovamente (dopo quella estemporanea del 2007) sarebbero davvero pochi e tutti esclusivamente economici. Quella di Sting e soci è un’esperienza che si è spenta da sé, artisticamente prima che umanamente, e le rispettive carriere post band sono così lontane una dall’altra da far credere che sia una cosa che non accadrà mai.

 

CCCP (0%)

Guardiamo anche in casa nostra con quella che è stata una delle esperienze più significative del rock tricolore. Sorvolando sul fatto che la band ha già subito in passato due rimpasti e reincarnazioni, prima in CSI e poi in PGR, il problema insormontabile sta soprattutto nella natura dei soggetti coinvolti, umanamente distanti anni luce da ciò che erano. Impensabile puntarci sopra anche un solo centesimo.

 

KYUSS (0%)

In questo caso ci troviamo più nell’ambito della fantascienza che della realtà. Non esiste un motivo valido per cui Josh Homme dovrebbe mettere da parte per qualche istante quella macchina infernale che sono i Queens Of The Stone Age per decidere di imbarcarsi in qualcosa con i vecchi compagni. Ma anche John Garcia, Brant Bjork e gli altri assecondatisi nelle fila della band hanno altro di cui occuparsi, sebbene con risultati esponenzialmente meno di spessore di quelli raggiunti da Homme. Insomma, non accadrà mai.

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