Come ogni anno la redazione de Il Cibicida non si esime dallo stilare le proprie personalissime classifiche, un must per chiunque si occupi di musica. Tantissima la carne sul fuoco in questo 2013, un’annata che discograficamente parlando ha regalato tanta qualità e tanti illustri ritorni. I gusti e le propensioni di ciascun redattore rendono ognuna delle sei classifiche che proponiamo diversa dalle altre. Ma ciascuna di esse ha, al suo interno, tante piccole verità da scoprire. Ad ogni modo, si tratta comunque di un buon pretesto per ripercorrere il più trasversalmente possibile la “storia” del 2013: lo facciamo segnalandovi per ogni redattore la Top 5 dei migliori dischi, il miglior “made in Italy”, il miglior concerto e l’inevitabile delusione, il tutto condito da considerazioni in perfetto twitter-style: 140 caratteri.
EMANUELE BRUNETTO
01 – Anna Calvi, “One Breath”
Non c’è un’altra voce di donna, oggigiorno, più sensuale e avvolgente. Se l’esordio era la carne dell’inglese, questo sophomore ne è l’anima. >>> Leggi la nostra recensione
02 – Boards Of Canada, “Tomorrow’s Harvest”
Bagliori post atomici da quiete dopo la fine del mondo per l’atteso ritorno dei fratelli Sandison. E’ loro il disco d’elettronica dell’anno. >>> Leggi la nostra recensione
03 – Darkside, “Psychic”
Esordio top dell’anno per il progetto del genio Nico Jaar. Un lungo viaggio nello spazio, andata e ritorno, affrontato a velocità siderali. >>> Leggi la nostra recensione
04 – David Bowie, “The Next Day”
Il ritorno dopo 10 anni d’assenza giustificherebbe di per sé il posizionamento. Il contenuto del disco poi fa il resto: a dir poco ispirato. >>> Leggi la nostra recensione
05 – Fuck Buttons, “Slow Focus”
Tribalismi, droni, rumore portato all’ennesima potenza. Un disco semplicemente “oltre” con un brano, l’iniziale “Brainfreeze”, epocale. >>> Leggi la nostra recensione
FLOP – Pearl Jam, “Lightning Bolt”
Era nell’aria, prima o poi doveva accadere ed è accaduto. Un album moscio, anche nelle lyrics, ambito in cui Vedder non aveva mai toppato. >>> Leggi la nostra recensione
BEST ITALIAN – OvO, “Abisso”
E’ una sfacciata apocalisse sonora quella di Bruno Dorella e Stefania Pedretti, è malvagità allo stato puro, è uno dei dischi dell’anno. >>> Leggi la nostra recensione
BEST LIVE ACT – Blur @ Ippodromo del Galoppo, Milano (28/07/2013)
In un periodo in cui il nuovo made in UK arranca, tornano in pista questi signori e tirano fuori dei live (fra cui questo) impressionanti. >>> Leggi il nostro live report
NICOLA CORSARO
01 – Queens Of The Stone Age, “…Like Clockwork”
La sofferenza di Josh Homme eiacula perfezione, un album di vero rock senza neanche una minima sbavatura. E’ capolavoro: he’s alive, hooray! >>> Leggi la nostra recensione
02 – Unknown Mortal Orchestra, “II”
Un’incredibile sequenza di melodie perfette, arrangiate bene ed eseguite meglio. Il pop ha bisogno di un autore come Nielson, non deluderci.
03 – Daft Punk, “Random Access Memories”
Si insinua nelle vene lentamente, velenoso, finchè sei up all night to get lucky almeno un paio di volte al giorno. I Daft Punk hanno vinto. >>> Leggi la nostra recensione
04 – Nick Cave & The Bad Seeds, “Push The Sky Away”
Orfani di Mick Harvey, Nick e i suoi Bad Seeds sfornano un disco sensuale e delicato. Diverso, ma qualitativamente all’altezza del loro nome. >>> Leggi la nostra recensione
05 – Janelle Monàe, “The Electric Lady”
La Prince(ss) del neo-soul dà l’attesissimo seguito all’acclamato The ArchAndroid, Altrettanto caleidoscopico ed esplosivo, ottima conferma.
FLOP – Atoms For Peace, “Amok”
Elettroniche cagate ripetitive, lontane anni luce dalla qualità radioheadiana. Irritante e scialbo, da questi interpreti è una nera sorpresa. >>> Leggi la nostra recensione
BEST ITALIAN – Calibro 35, “Traditori di tutti”
More of the same (stavolta solo con pezzi originali) per i Calibro… ma nel vuoto italiano risplendono come se fossero una incredibile novità.
BEST LIVE ACT – Melvins @ Electric Brixton, Londra (19/05/2013)
Per il trentesimo anniversario Buzzo e Crover propongono di estinguere il nostro udito con “Houdini”, “Eggnog” e “Bullhead”. Mission accomplished.
KAROL FIRRINCIELI
01 – Arcade Fire, “Reflektor”
Audace. Ambizioso. Originale. E’ loro la più bella canzone del 2013 (parliamo di “Porno”). Serve altro per giustificare la posizione? >>> Leggi la nostra recensione
02 – Primal Scream, “More Light”
Al contrario di altri, nessuna crisi di mezza età ha investito Bobby Gillespie e soci, ispiratissimi come sempre. Garanzia infinita. >>> Leggi la nostra recensione
03 – Stereophonics, “Graffiti On The Train”
Se i Primal Scream mantengono stabili le loro quotazioni, i gallesi giocano al rialzo. La title track è un brano a dir poco commovente.
04 – My Bloody Valentine, “MBV”
Kevin Shields se l’è presa comoda, 22 anni. Non è “Loveless”, e non poteva esserlo, ma è comunque un gran bel sentire. Bentornati. >>> Leggi la nostra recensione
05 – In The Valley Below, “Peaches EP”
Fresco e piacevole esordio per il duo californiano. Pop rock di qualità eccelsa che fa ben sperare per il primo lavoro sulla lunga distanza.
FLOP – Arctic Monkeys, “AM”
“Stavolta è bello”, hanno detto gli abituali detrattori di Turner e soci. Non cascateci: canzonette tutte uguali. Eterni sopravvalutati. >>> Leggi la nostra recensione
BEST ITALIAN – Soviet Soviet, “Fate”
I riferimenti dell’album sono chiari ed importanti, ma il disco dei tre pesaresi vive e brilla di luce propria senza difficoltà. Benvenuti. >>> Leggi la nostra recensione
BEST LIVE ACT – Primal Scream @ Alcatraz, Milano (20/11/2013)
Un viaggio devastante nella loro variegata discografia, accompagnati da uno dei più grandi frontman viventi. Peggio per chi non c’era. >>> Leggi il nostro live report
MARCO GIARRATANA
01 – Clutch, “Earth Rocker”
L’album apri-glutei per antonomasia. Curato ma rozzo, melodico ma potente, roba per Barbuti Doc. Letteralmente imbattibili. >>> Leggi la nostra recensione
02 – Agnes Obel, “Aventine”
La maturità della compositrice danese in un incanto sospeso tra il pianoforte vellutato di Satie e il fascino di melodie pop d’autore. >>> Leggi la nostra recensione
03 – Chelsea Wolfe, “Pain Is Beauty”
La nuova Siouxsie del pop si rinnova senza perdere un grammo di classe. Decadente e toccante come una poesia di Rimbaud. >>> Leggi la nostra recensione
04 – Gary Numan, “Splinter (Songs From A Broken Mind)”
E’ meglio dell’ultimo NIN. Canzoni compatte e ritornelli d’impatto, Numan è in grande spolvero. L’inatteso ritorno della vecchia volpe. >>> Leggi la nostra recensione
05 – Kongh, “Sole Creation”
Staccano di pochissimo i Doomriders. L’album che i Mastodon avrebbero dovuto scrivere dopo Leviathan. La title-track vale l’intero viaggio. >>> Leggi la nostra recensione
FLOP – Korn, “The Paradigm Shift”
Facile dire Pearl Jam. No, la vera ciofeca dell’anno è questa, insulso pop da ipermercato travestito con chitarroni. Da arresto. >>> Leggi la nostra recensione
BEST ITALIAN – Zeus!, “Opera”
Assassini timpanici, dal vivo sono Meglio³. John Zorn che brandisce una motosega contro i vicini con gli Slayer sparati a mille.
BEST LIVE ACT – Nine Inch Nails @ Mediolanum Forum, Assago (MI) (28/08/2013)
Per ragioni affettive e l’innegabile prova di forza, è stato il live più intenso del 2013. Con “Hurt” per una chiusura straziante e solenne. >>> Leggi il nostro live report
MICHELE LEONARDI
01 – Jon Hopkins, “Immunity”
La consacrazione assoluta. Quella che ancora mancava, che spazza via ogni dubbio. Che palesa lo smisurato talento del compositore britannico.
02 – Colin Stetson, “New History Warfare Vol 3: To See More Light”
Una tra le più grandi individualità al mondo, nel momento migliore della carriera. Catartico, imponente, commovente. Tremano le ginocchia.
03 – Tim Hecker, “Virgins”
Spaventosamente poliedrico, eppure assolutamente riconoscibile. Trasforma in buco nero tutto ciò che tocca. E il naufragar è sempre dolce.
04 – Julia Holter, “Loud City Song”
La diva Julia. Solo che qui, a differenza del romanzo, parliamo di una splendida cantautrice. E di una splendida, elegantissima identità.
05 – Fire! Orchestra, “Exit!”
Le grandezza della Fire! Orchestra (quasi trenta elementi) è direttamente proporzionale alla grandezza dell’opera. Monumentali entrambe. >>> Leggi la nostra recensione
FLOP – Atoms For Peace, “Amok”
La sensazione è che Yorke, abituato a tracciare strada maestra, stia da anni ormai inseguendo. Supergruppo? Meglio i Melt Yourself Down. >>> Leggi la nostra recensione
BEST ITALIAN – Teho Teardo & Blixa Bargeld, “Still Smiling”
Quando s’incontrano due prodigi, in fondo, non è detto che il risultato sia altrettanto prodigioso. Ma in questo caso, per fortuna, lo è.
BEST LIVE ACT – Swans @ Zanne Festival, Catania (25/06/2013)
Tre ore di puro granito, d’impenetrabile wall of sound, piena glaciazione uditiva, autentica devozione magmatica, completa adesione emotiva. >>> Leggi il nostro live report
RICCARDO MARRA
01 – Massimo Volume, “Aspettando i Barbari”
Nei brani di Mimì presagi e carteggi. L’Io diventa il Noi di Danilo, Vic, John, Bucky e, sì, di Vittoria, Egle, Stefano. In fuga dai barbari. >>> Leggi la nostra recensione
02 – Nick Cave & The Bad Seeds, “Push The Sky Away”
Semi che sbocciano nel cemento, queste canzoni del vecchio Nick. Stavolta senza baffoni e schiavo di una luna storta, ma bellissima. >>> Leggi la nostra recensione
03 – Mark Lanegan & Duke Garwood, “Black Pudding”
Il sapore del sanguinaccio è orrendo, come smascellare del tabacco. Ciò che conta però è la densità, almeno per i blues grumosi di Mark & Duke. >>> Leggi la nostra recensione
04 – Nine Inch Nails, “Hesitation Marks”
Vi stupireste nel sorprendere Reznor che ingoia un iguana? No. Perché allora stranirsi di certe malformazioni al suono NIN? Mai esitare, mai! >>> Leggi la nostra recensione
05 – Mark Kozelek & Desertshore, “S/T”
Non le fanno più le gomme colorate. Scomparse anche certe facce da TV e certi liquori. Laghi e nostalgie però fanno sempre lo stesso odore.
FLOP – Pearl Jam, “Lightning Bolt”
Certe sirene allarmavano in “Backspacer”. Il fragore continua qui, dove “Sirens” è simbolo di un disco moscio e stantìo. Il mio Vedder è figlio unico. >>> Leggi la nostra recensione
BEST ITALIAN – Massimo Volume, “Aspettando i Barbari”
Nei brani di Mimì presagi e carteggi. L’Io diventa il Noi di Danilo, Vic, John, Bucky e, sì, di Vittoria, Egle, Stefano. In fuga dai barbari. >>> Leggi la nostra recensione
BEST LIVE ACT – Low @ Auditorium Parco della Musica, Roma (04/11/2013)
Non c’è nota che spaventa i Low e ogni luogo è sacro e profano. Come i soffitti panciuti di Piano, alcova ideale per una messa sconsacrata.