Una premessa prima di iniziare: confrontarsi con un qualsiasi lavoro di Michael Jackson e maneggiare con molta cura la storia dell’intrattenitore più straordinario e compiuto del ventesimo secolo, può rivelarsi estremamente fastidioso, ancor più se si è vissuto nel tempo in cui gran parte del suo lavoro è stato realizzato. Jackson ha avuto un impatto enorme sul mondo della musica, della danza, dello show business, dell’estetica tutta e continua ad essere oggetto di studio e di emulazione. Farlo è se non altro un tentativo di osservare con la giusta distanza la magniloquenza di un bambino ricoperto d’oro, infelice e sempre in gara con se stesso.
Il 31 Agosto 1987, l’uscita di Bad conclude la trilogia iniziata con “Off The Wall” (1979) e continuata con “Thriller” (1982) a firma congiunta Michael Jackson/Quincy Jones e spalanca le porte di un gioco di società in cui alla fine ne escono tutti vincitori. Tranne uno: lo stesso Jackson. Da “Thriller” sono trascorsi solo cinque anni ma i cambiamenti che ne seguiranno daranno vita a nuove abitudini culturali. La cattiveria fantascientifica del precedente, in “Bad” diventa reale: i videoclip della title track e di Smooth Criminal, diretti da Martin Scorsese e Colin Chilvers, non raccontano di zombie ma di periferie e malavita, il colore del font dell’artwork somiglia a uno schizzo di sangue, la mimica facciale di Jackson è sempre più aggressiva, il sottotono del volto è sempre più chiaro; ciononostante, la crudeltà continua a non far parte del suo DNA. Jacko al contrario diventa sempre più sfuggente, impalpabile, inarrivabile. Lotta contro se stesso battendo un nuovo record: cinque singoli consecutivi sulla Billboard Hot 100 (Bad, The Way You Make Me Feel, I Just Can’t Stop Loving You, Dirty Diana, Man In The Mirror).
I suoni e le immagini diventano sempre più surreali e cinematografiche, come il video di Smooth Criminal in cui Jackson sperimenta il 45° Degree Lean, un’inclinazione in avanti di 45 gradi e con i piedi piantati a terra. Lo stesso passo sarà realizzato durante il Bad World Tour, senza l’ausilio delle funi, grazie al “Metodo e Strumenti per Creare l’Illusione dell’Antigravità”, così chiamato e brevettato dallo stesso Jackson.
Tutto quello che venne dopo “Bad” (“Moonwalker” il film, un accordo con la Sony che resta ancora oggi il più costoso della storia, le accuse di pedofilia e i relativi processi, solo per citarne alcuni) segnarono velocemente il punto più alto della sua carriera e il più basso della sua vita. Un’artista immenso, con un talento maneggiato come fosse un’American Express dai fondi illimitati. Non esiste persona al mondo che non abbia guadagnato qualcosa, materialmente, artisticamente o simbolicamente, per il solo fatto di aver vissuto dentro il tempo incanalato dentro il durante e il dopo “Bad”.
Gran parte del pop mondiale, artisti come Adele, Britney Spears,Beyoncé, Jamiroquai, Lady Gaga,Justin Timberlake,The Weeknd, Coldplay, Bruno Mars,Usher, Maroon 5, Alicia Keys, Wyclef Jean,Daft Punk, giusto per citarne alcuni, senza Jackson non avrebbero plasmato intere carriere. Persino i fatti drammatici di quel 25 Giugno 2009 contribuiranno a battere record generando profitti e non solo tramite lo sconfinato catalogo dell’artista. Nel 2014 un tribunale europeo, per la prima volta nella storia, condannerà una persona fisica al risarcimento del danno emotivo in seguito alla morte di una pop star: un Euro per ciascuno dei trentaquattro fan attori del processo contro Conrad Murray, medico di Jackson.
And the whole world has to answer right now
Just to tell you once again
Who’s bad?
DATA D’USCITA: 31 Agosto 1987
ETICHETTA: Epic / CBS