Angel Olsen, Chiesa Evangelica Valdese, Roma. Le coordinate inizialmente erano queste, mesi fa: opera buona dell’ottima rassegna Unplugged In Monti, fiorellino all’occhiello della programmazione musicale dell’Urbe. Poi, data la risposta entusiasta del pubblico, è stata necessaria una soluzione più consona. E allora ecco che la data si sposta nella più “classica” cornice dell’Auditorium Parco della Musica: stesso giorno, stessa ora. Stessa storia? Chissà: certo è che la bellissima performance della cantautrice statunitense avrebbe, forse, addirittura guadagnato qualcosa in una venue più sacra (vedi la Union Chapel di pochi giorni prima, a Londra).
La serata si apre con l’esibizione di Suno Deko: songwriter, somigliante ai ben più noti Perfume Genius o Ezra Furman, il cui carattere è ancora in via di definizione. Dopo un lungo stop and go, ecco finalmente sul palco la protagonista dell’evento: “Se siete qui per ascoltare ‘My Woman’, stasera non la suonerò: dunque potete anche andare via”, dirà di lì a poco. E infatti, i primi brani sono subito in linea con questa drastica scelta: Sans e Iota, rispettivamente dall’ultimo “Phases” e da “Burn Your Fire For No Witness”.
La menestrella di St. Louis tiene da sola banco egregiamente: scherza coi presenti, parla del suo gatto, allude provocatoriamente agli sviluppi festosi di un sabato sera che lei non vivrà (“Volete sapere che farò io? Andrò a dormire”). La sua voce, meravigliosa, pesca gemme dai primissimi lavori (Some Things Cosmic, Lonely Universe, Creator, Destroyer) e da quelli un po’ più recenti (Unfuckthworld, Windows, White Fire) concedendosi godibilissime sortite verso pezzi nuovi di zecca.
La Olsen, per un’ora e dieci minuti circa, incanta con una grazia innata ed enorme mestiere – merce sicuramente rara per una musicista della sua età. Senza ruffianerie, senza band, senza adagiarsi su soluzioni semplici, Angel dà vita a uno spettacolo privo di fuochi d’artificio, esplosioni, scintille. Qualcosa di più simile a un focolare. Qualcosa di familiare, di caldo, di buono.
SETLIST: Sans – Iota – Some Things Cosmic – Too Easy – Lonely Universe – All Mirrors – Unfucktheworld – Lark Songs – Windows – New Song – Creator, Destroyer —ENCORE— White Fire