Ci sono notti in cui, sul lungomare di Catania, se getti lo sguardo verso il largo non vedi altro che un’immensa distesa nera. La luna riposa tra le nuvole, la luce che riflette sullo specchio d’acqua è quasi inesistente. Le barche sono ormeggiate al porto di Ognina, la gente riposa, le strade tacciono. Il mare è in solitudine, lo sei anche tu. E pensi che in fondo, condividere la solitudine, sembra nient’altro che un incredibile paradosso. Immobile, regali l’ultimo sguardo alla tua città, prima di congedarti e darle la buona notte. Quand’ecco che piano piano, non troppo distante e non troppo vicino alla riva, avanza una piccola barca. E porta con sè una luce, con un paio di pescatori. E porta via anche un po’ di solitudine. L’estate appena trascorsa, a Catania, non ha concesso che pochi, pochissimi sussulti musicali. Il concerto di Marta Collica, proprio per questo, regala un sorriso sincero, un tocco di magia, un po’ d’aria fresca, in extremis, ad uno scenario boccheggiante. L’esibizione comincia in perfetto orario, ad aprire le danze è la berlinese Kitty Solaris: il suo è un cantautorato a tratti lo-fi, che raggiunge il proprio apice con l’evocativa Spring will surely come, impreziosita dalla partecipazione di Marta. Dopo pochi minuti, è quest’ultima a tornare sul palco, da sola. Le note di Defenceless, brano tratto dal secondo album del progetto Sepiatone, danno il via ad una delicatissima danza d’emozioni. Accompagnata da Tazio Iacobacci (meglio conosciuto come Pola) alla chitarra, Riccardo Gerbino alle percussioni e Giovanni Arena al contrabbasso, la cantautrice catanese prosegue la sua perfomance alternando brani tratti dal precedente “Pretty And Unsafe” (Great view, Pretty And Unsafe) ad assaggi dell’imminente secondo disco solista (come Bonewhite Moon, presente in anteprima anche sul MySpace dell’artista). Dal vivo, le tracce (comprese quelle di casa Sepiatone) vengono proposte in salsa quasi bossanova, quasi blues: un cantautorato etnico, verrebbe da dire, che non delude i non moltissimi (sfortunatamente) presenti. Marta scherza col pubblico, si sente a casa, o meglio: lo è. E’ sempre difficile esibirsi davanti ai parenti, dice, ma la maestria con cui le note avanzano, passo dopo passo, tradisce le sue parole. Oltre ai propri pezzi, la Collica esegue un brano di John Parish, The Circus Has Left, reinterpreta Forget Marie di Lee Hazlewood e duetta con Tazio Iacobacci in I Loved You dei Feldmann. Quasi fosse un cerchio perfetto, la serata si conclude così com’era cominciata: è un estratto dal primo album dei Sepiatone, She Travels Fastest, a dar commiato ai presenti. Alla fine, si torna a casa un po’ meno soli, un po’ meno amareggiati, un po’ più speranzosi. Porgendo le orecchie alle onde e alla musica, volgendo lo sguardo al mare, allontanando la tristezza con la poesia che regala il pensiero, romantico e forse vanaglorioso, che ad illuminare questa serata di un’estate musicalmente buia, a Catania, sono stati proprio una catanese e la sua band.
SETLIST: Defenceless – Great View – The circus has left – Follow this – Bonewhite moon – Future # 1 – I loved you – Nothing – Twilightone – Strange goodbyes – Clandestine – Pretty and Unsafe —encore— Forget Marie – She travels fastest
A cura di Michele Leonardi