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Mbongwana Star @ Stockholm Culture Festival (19/08/2016)

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Lo Stockholm Culture Festival è ormai una realtà consolidata della capitale scandinava e offre quello che difficilmente si può apprezzare in altre città del mondo, non tanto per la line-up (comunque di tutto rispetto) quanto per l’idea di allestire numerosi stage grazie ai quali lo spettatore può scegliere lo spettacolo preferito. È vero, ciò accade in tutti i grandi festival europei, ma qui va registrata una sensibile differenza: è tutto gratis.

Dopo avere offerto in precedenza alcuni live convincenti (su tutti i francesi Caravan Palace e i norvegesi Ary, mentre con Goran Bregovic sembra di stare alla Notte della Taranta: non è esattamente un complimento per chi vi scrive) è la volta dei congolesi Mbongwana Star, autentica rivelazione dello scorso anno musicale. La band africana viene relegata in uno stage secondario, lo Skeppsbron, che altro non è se non una meravigliosa fetta di lungo canale ai lati del Palazzo Reale.

Bene così, perché l’atmosfera più intima aumenta la resa del live, già di per sé eccellente. I Mbongwana Star confermano dal vivo quanto di buono fatto sentire su disco, quel “From Kinshasa” che è stato un piccolo caso per le tante critiche positive e il conseguente hype, assolutamente insolito per un disco concepito a quelle latitudini.

La commistione di generi è assoluta: si va dalla punkeggiante Suzanna alla fusion di Shégué, passando per il riff esplosivo del singolo Malukayi, il tutto filtrato da quell’inconfondibile sapore d’Africa che permea tutto il live. E non è certo un caso che i Mbongwana Star siano una band esordiente solo sulla carta, visto che nascono come evoluzione contemporanea degli Staff Benda Bilili, formazione dalla quale provengono i due cantanti Coco Ngambali e Theo Nzonza, stasera i più scatenati sul palco a dispetto della disabilità motoria causata dalla poliomielite.

Il live scorre veloce nella fresca notte svedese e non potrebbe essere altrimenti: un concerto del genere va vissuto intensamente, va ballato e amato. Il festival prosegue a poche centinaia di metri con gli Alpha Blondy, ma noi col cuore e la mente rimaniamo ai Mbongwana Star, consigliatissimi anche dal vivo.

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.

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