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The Smile @ Fabrique, Milano (14/07/2022)

Photo Credit: Il Cibicida / Emanuele Brunetto
Photo Credit: Il Cibicida / Emanuele Brunetto

A Gennaio, quando vi avevamo parlato della serie di concerti in live streaming organizzati dai The Smile, chiudevamo auspicando che una formula come quella, sebbene piacevole nella compensazione fra pro e contro, non riuscisse a prendere davvero piede. Stare dietro a uno schermo, agognando di essere dall’altra parte, è qualcosa di davvero inumano. Da inizio anno le cose sono cambiate parecchio, la pandemia sembra non incidere più in modo così determinante sulle nostre vite e sulla musica dal vivo, le band hanno ricominciato a calcare i palchi di tutto il mondo e, così, anche il nuovo progetto di Thom Yorke, Jonny Greenwood e Tom Skinner è arrivato dalle nostre parti per dei “veri” concerti, quelli dove si suda, dove la vista si fa strada fra centinaia di altre teste senza che una regia scelga per noi quale sia la visuale migliore.

La prima delle ben cinque date italiane in programma va in scena al Fabrique di Milano, imballato per l’occasione, come sempre quando si tratta di Thom Yorke e delle sue creature. Perché lo sappiamo tutti che lui e il collega-amico-sodale Jonny sono due che vanno tenuti costantemente d’occhio, anche quando sembra stiano solo giochicchiando. Non che “A Light For Attracting Attention” (qui la nostra recensione) sia un gioco, tutt’altro, ma è chiaro come un progetto parallelo possa far sentire tanto Yorke quanto Greenwood più liberi di non dover necessariamente sparigliare le carte in tavola, di non essere obbligati a tirar fuori dal cilindro chissà quale svolta epocale, cosa che invece ci si aspetta sempre dai Radiohead (che infatti si fanno vivi col contagocce). Il risultato di quest’incontro con Tom Skinner dei Sons Of Kemet è stato nonostante ciò una delle migliori uscite dell’anno, perché la classe non è acqua e perché il marchio di fabbrica compositivo Yorke/Greenwood ha pochi pari a livello mondiale.

La setlist prevede ovviamente l’esecuzione dell’intero loro primo lavoro in studio, con qualche aggiunta. La prima considerazione da fare riguarda la resa live dei pezzi di “A Light For Attracting Attention”: in tre sul palco come su disco (tranne che per il paio di comparsate di Robert Stillman, che aveva aperto il concerto e che li coadiuva al sax), Yorke, Greenwood e Skinner anche dal vivo riescono − e non avevamo troppi dubbi a tal proposito − a riprodurre le atmosfere a tratti dense, a tratti rarefatte, grazie alle quali pezzi come The Opposite o l’emotivamente strabordante Free In The Knowledge si sono fatte conoscere. Le tracce si alternano con un ordine affatto improvvisato, visto che giocano sulla stessa contrapposizione tra successioni di piano e forte su cui si basa il disco e che fanno tutta la differenza possibile in termine di onda.

Al contrario di Yorke, che ormai è diventato (anche negli ultimi tempi con i Radiohead) un anfitrione, con le sue mosse, con il suo rivolgersi scherzosamente al pubblico, Greenwood resta sempre affaccendato sui suoi strumenti coi capelli a coprirgli il volto, tessendo insieme al groove fornito da Skinner (che batterista!) l’anima dei The Smile, un gorgo a tratti infernale di tempi irregolari e sovrapposizioni apparentemente casuali. Capitolo a parte merita la performance di Thom Yorke: voce semplicemente perfetta, si dimostra un drago anche al basso (in The Smoke pare non abbia fatto altro per tutta la vita), incastrandosi alla perfezione con Skinner nella sezione ritmica del trio, che passa senza colpo ferire dalle venature jazzate di Skrting On The Surface alla muscolarità del singolo You Will Never Work In Television Again, che chiude il set.

Non sappiamo ovviamente quanta vita potrà avere il progetto The Smile (anche se abbiamo già avuto un assaggio di nuova musica, vedi il debutto live di Under The Pillow, ma anche le recenti dichiarazioni dello stesso Yorke che ha ammesso come i tre siano già al lavoro sul prossimo album), ma sta di fatto che al momento sono uno di quegli act da non lasciarsi sfuggire, dove il mestiere e le innegabili doti tecniche incontrano un espressionismo sonoro davvero, davvero da pelle d’oca.

SETLIST: Pana-Vision – Thin Thing – The Opposite – Speech Bubbles – Free In The Knowledge – A Hairdryer – Waving A White Flag – Colours Fly – We Don’t Know What Tomorrow Brings – Skrting On The Surface – Under The Pillow – The Smoke – You Will Never Work In Television Again —ENCORE— The Same – Bending Hectic – Just Eyes And Mouth – Feeling Pulled Apart By Horses (Thom Yorke song)

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