Dopo un’energica introduzione a cura degli autoctoni Ultravixen, i bergamaschi (in formazione con Giuseppe Chiara) si presentano in terra etnea col biglietto da visita “Endkadenz Vol. 1”, senza soprese protagonista del set. Le montagne russe di Alieni fra di noi precedono il singolone Un po’ esageri e le sincopi in falsetto di Sci desertico, dando l’abbrivio a una performance che, per coesione ed impatto, mostra perfettamente la crescita di una band incapace di confinarsi tra le meteore di fine anni ’90. Se le nuove bordate a nome Derek o la ballata psichedelica Nevischio tengono altissima la soglia di coinvolgimento circostante, sono immancabilmente i tuffi nel repertorio passato a bucare la quarta parete: da Sotto prescrizione del Dott. Huxley alla sopra citata Miami Safari, da 40 secondi di niente al dittico Viba/Muori Delay fino alla fusione argentea di Don Calisto e Funeralus.
Come precedentemente accennato, che gli ex “Nirvana italiani” (ah, la Stampa!) siano diventati adulti magari non si vede, ma certamente si sente e lascia più che favorevolmente impressionati anche coloro che, una volta consumati “Solo Un Grande Sasso” o “Il Suicidio Dei Samurai”, avevano attaccato i vinili al chiodo per dedicarsi ad altri lidi. Oggi i Verdena fanno ancora – e più che mai – parte dei capocomici della compagnia del rock nostrano, garantendo uno spettacolo dal vivo che strappa quasi unicamente applausi e aggettivi di encomio. Che soprattutto sa unire giovani, giovanissimi e ormai acciaccati ascoltatori in un’esperienza che si ripete, con ammirabile incisività, dalla fine del secolo scorso. Alla faccia di pessimi epiteti.
SETLIST: Alieni fra di noi – Un po’ esageri – Sci desertico – Loniterp – Lui gareggia – Scegli me (Un mondo che tu non vuoi) – Contro la ragione – Derek – Miami Safari – Sotto prescrizione del Dott. Huxley – Nevischio – Angie – Puzzle – Miglioramento – Viba – Muori delay – Rilievo —encore— 40 secondi di niente – Don Calisto – Funeralus