Lub Dub è un inno alla bellezza naturale dei sentimenti che meritano di essere espressi e di trovare nel loro palesarsi la cifra indicativa del loro essere. Non solo, dinanzi a una società che sembra sempre più attenta alle differenze, gli …A Toys Orchestra ci invitano a ragionare su ciò che accomuna tutti gli esseri umani in quanto tali, e lo fanno a partire dal titolo dell’album: “Lub Dub” infatti è il doppio suono prodotto dalle valvole del cuore umano, perché è in quella meccanica produttrice di emozioni che si può trovare il medesimo. La meccanica va avanti sempre uguale, per tutti, indipendentemente dal colore della pelle, indipendentemente dal ceto sociale, indipendentemente da ciò che stiamo facendo.
“Lub Dub è Il testo della colonna sonora della vita di tutti”, afferma la band, e questo insistere sull’aspetto universale, sul “tutti”, diventa perno interpretativo per entrare nell’album e comprenderlo. Per questo, nei brani si susseguono espressioni come “I want the same that you want” oppure “All my life is a lie / But I don’t care / ‘Cause all the world / Will sing with me”. Ripartire dal nostro essere insieme agli altri. Questo riscoprirsi fratelli passa per quella che la band giudica essere l’espressione più pura della nostra fragilità: le lacrime. Lacrime che, nei brani, sgorgano, macchiano guance creando dei Matisse ma, soprattutto, vengono mostrate. Si prega affinché le lacrime non vengano nascoste ma diventino simbolo di riconoscimento tra esseri umani.
L’attesa e la ricerca di qualcosa in cui poter credere segnano indiscutibilmente l’altro macrotema del disco, ma anche questa volta il discorso è piegato al mostrare una necessità universale in cui rintracciare una cifra dell’umanità. Dal punto di vista musicale, l’album attinge a una base musicale country per declinarla in ballate e potenti climax rock a cui partecipano tastiere e banjo (Candies & Flowers). Interessante la seconda voce femminile e i cori che si alternano alla solitaria voce di Moretto (Like A Matisse).
A impreziosire la struttura dell’album, il primo brano (More Than I Need) richiama idealmente quello di chiusura (Lub Dub) presentando per buona parte del pezzo in sottofondo un suono che richiama il “lub dub” del battito cardiaco. Alternando pezzi più o meno riusciti, “Lub Dub” è nel complesso un buon album la cui potenza del messaggio sovrasta alcune pecche dal punto di vista più squisitamente musicale.
(2018, Ala Bianca)
01 More Than I Need
02 Take It Easy
03 Dance Lady Dance
04 Tiger Claw
05 Like A Matisse
06 Show Me Your Face
07 Candles & Flowers
08 Believe
09 My Body Is A Lie
10 Someone Like You
11 Lub Dub
IN BREVE: 3/5