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Alessandro Cortini – SCURO CHIARO

Alessandro Cortini è un polistrumentista di origini italiane – nasce a Bologna ma cresce a Forlì – con un passaporto cosmopolita che ne ha influenzato background e carriera. Attualmente vive in Portogallo, poco fuori Lisbona, ma ha vissuto a Los Angeles e, da ultimo, a Berlino. L’elenco dei luoghi in cui Cortini ha vissuto non è una mera nota biografica riempitiva bensì una mappa che fornisce le coordinate per tratteggiare i momenti salienti del suo percorso artistico.

Gli Stati Uniti rappresentano un momento importante per la carriera di Cortini: la militanza nei Nine Inch Nails è al tempo stesso un punto apicale ma anche il momento in cui comincia a plasmare la propria personalità da solista. Le sue capacità di governo delle trame sintetiche del suono sono state innegabilmente influenzate dall’anima più cinematica di Reznor, senza che questa vicinanza costituisse un limite alla sua peculiare espressività. Il trasferimento a Berlino, invece, è stato un momento di vita in cui la declinazione del suo modo di fare musica ha ricevuto una sterzata importante: è nel periodo tedesco che entra in contatto con un’etichetta storica, la Mute Records, e con il suo n. 1, Daniel Miller. Da qui l’uscita su Mute degli ultimi due lavori solisti – senza ricorso ad alcun moniker – del musicista emiliano: “VOLUME MASSIMO” (2019) e l’ultimo SCURO CHIARO.

Questo è un disco figlio del periodo di lockdown trascorso a Berlino, ma non è il frutto di un processo di scrittura cominciato ex novo: la chiusura forzata è stata il motivo per riorganizzare tutto il materiale registrato e nel riascolto di alcune session non finite su “VOLUME MASSIMO” sono nate le otto tracce – in caps lock – di “SCURO CHIARO”. In questo disco, come nei precedenti, il suo backgroundmusicale è vividamente presente nelle fluide miscele di sperimentazione classica ed elettronica pura, in cui riprende la lezione di maestri come Steve Reich o William Basinski. Dà sfoggio della sua cifra stilistica, oramai divenuta riconoscibilissima, in cui macina sulfurei glitch post industriali che evocano scenari glaciali.

L’apertura è affidata ad ECCO, litania sospesa, quasi asettica sotto il profilo melodico, che sfrutta la metodicità della ritmica modulare dei synth per introdurre l’ascoltatore in questo viaggio cinematico. C’è da dire, comunque, che le idee sonore di “VOLUME MASSIMO”ritornano: questo lo si avverte particolarmente in CHIAROSCURO, pezzo tutto incentrato sul climax melodico dei synth che raggiunge la sua vetta evocativa sul finale del brano. Proprio i synth utilizzati da Cortini sono una peculiarità del disco ma anche del più generale suo modo di vedere e sentire la musica: ha collaborato con la Make Noisealla creazione di un synth modulare chiamato Stregain cui ha profuso tutta la sua vena sperimentale che ritroviamo nei suoi lavori.

In brani come LO SPECCHIO o SEMPRE le atmosfere si fanno più cupe e meno rassicuranti, soprattutto nel secondo in cui a fare da padrone sono gli echi di drone music. In NESSUNO Cortini è uno stregone che lancia magie attraverso le manopole del proprio strumento: cattura l’attenzione dell’ascoltatore attraverso trame sonore ipnotiche che lo accompagnano fino alle atmosfere più rarefatte di FIAMMA, l’ultimo soffio di brace del disco che si chiude con un emblematico e interrogativo “What?”. Non ci sono grandi cambi di passo rispetto al passato, “SCURO CHIARO” è il continuo della via eletta con “Avanti” prima e “VOLUME MASSIMO” poi. Tuttavia, il manierismo dell’elettronica di Cortini acquisisce sempre più una dimensione autonoma e autosufficiente. Reznor ci aveva visto giusto.

(2021, Mute)

01 ECCO
02 CHIAROSCURO
03 LO SPECCHIO
04 CORRI
05 SEMPRE
06 VERDE
07 NESSUNO
08 FIAMMA

IN BREVE: 3,5/5

Nasco a S. Giorgio a Cremano (sì, come Troisi) nel 1989. Cresco e vivo da sempre a Napoli, nel suo centro storico denso di Storia e di storie. Prestato alla legge per professione, dedicato al calcio e alla musica per passione e ossessione.

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