Syro rappresenta la lucida attualizzazione di un linguaggio stilistico in espansione, suona alla Aphex Twin in ogni singolo beat e synth senza mai trasudare anacronismo. I paesaggi sonori sono ornati dagli immancabili glitch, i suoni sono brillanti e le strutture compatte senza digressioni che depistino l’attenzione dell’ascoltatore. Seppur arrangiate con architetture complesse, le composizioni di “Syro” rifuggono ogni sorta di ampollosità, facendo della leggerezza del risultato finale la peculiarità principale.
E’ partendo da questo concetto di calviniana memoria che Aphex Twin edifica un album fluido che fa bella mostra delle mille e una facce stilistiche del suo genio: il flusso si snoda tra le melodie spettrali di minipops 67 e XMAS_EVET10 (thanaton3 mix) e la rapsodia jazzy di produk 29, esplora panorami marziani con 4 bit 9d api+e+6 e si dibatte tra le rifrazioni stroboscopiche di 180db_, si agghinda di ornamenti melodici à la Cure in CIRCLONT6A e danza sui beat convulsi di CIRCLONT14, sfociando infine nella leggiadra malinconia autunnale à la Erik Satie di aisatsana.
“Syro” non segna alcuna frattura, il suo avvento non solca una linea profonda tra un prima e un dopo, ma è un ulteriore passo in avanti di uno degli artisti più importanti a cavallo tra Novecento e Duemila.
(2014, Warp)
01 minipops 67 (source field mix)
02 XMAS_EVET10 (thanaton3 mix)
03 produk 29
04 4 bit 9d api+e+6
05 180db_
06 CIRCLONT6A (syrobonkus mix)
07 fz pseudotimestretch+e+3
08 CIRCLONT14 (shrymoming mix)
09 syro u473t8+e (piezoluminescence mix)
10 PAPAT4 (pineal mix)
11 s950tx16wasr10 (earth portal mix)
12 aisatsana
IN BREVE: 4/5