[adinserter block="3"]
Home RECENSIONI Balmorhea – Stranger

Balmorhea – Stranger

I Balmorhea non vogliono farci sentire soli né abbandonarci neanche un secondo, rimboccandoci le coperte nelle notti più gelide della nostra esistenza. Sei dischi in sei anni sono un piccolo record, soprattutto considerata la discografia “senza macchia” della band e il suono, il loro, dolente e nostalgico direttamente dal profondo. Stranger è un nuovo appuntamento coi fiocchi per loro, anche perché vive di cambiamenti sostanziali e sorprese succose. Intanto il trasferimento di Bob Loew (chitarra, banjo, organo) e Michael Muller (chitarra, pianoforte) in pianta stabile a New York che ha decentrato il centro di gravità della band. Poi il nuovo arrivato in famiglia (Kendall Clark, “specialista delle percussioni”, come lui stesso si definisce) che ha avuto il merito di smuovere acque forse da un po’ un tantino stantie. Aggiungiamoci, perché no, anche il ruolo fondamentale di Chicago (al Soma Electronic) come base di registrazione del disco (più di un profumo rimanda a certo odoroso mood cittadino) e si arriva al dunque. I brani di “Stranger” sono inaspettatamente movimentati con illuminazioni inedite e scoppiettii primaverili… nulla di ciò che avevano imparato ad aspettarci dai Balmorhea, mai così tanto strangers come in questa occasione. E allora prendete pezzi come Dived o Fake Fealty e cavalcateli più velocemente possibile. Scegliete uno strumentale come Artifact e progettatevi un viaggio d’avventure esotiche. Slacciate le corde country di Jubi e intrecciatele alle vostre scarpe di corda. Seguite il funky strabiliante di Pyrakantha e confrontatevi con i suoi frutti rossi e asprigni. Ok, non mancano i soffi del deserto, ma il pellegrinaggio affranto e bellissimo di Pilgrim, l’afflato crepuscolare di Shore e la poesia sonora Masollan ci riportano solo parzialmente alle atmosfere di “Constellations”, “All Is Wild, All Is Silent” o “Rivers Arms”. E se il singolo Days è un inequivocabile tributo innamorato ai Tortoise è perché qualcosa sta cambiando nei nostri amici texani.

(2012, Western Vinyl)

01 Days
02 Masollan
03 Fake Fealty
04 Dived
05 Jubi
06 Artifact
07 Shore
08 Pyrakantha
09 Islet
10 Pilgrim

A cura di Riccardo Marra

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version