È vero: ci sono brani melodicamente meno indimenticabili delle bellissime “Betty”, “Il Vangelo di Giovanni, “La vita” – delle istantanee pop che riportavano la band originaria di Montepulciano ai riuscitissimi esordi. Ma non è un peccato mortale. L’opera comincia benissimo: Violenza potrebbe essere un pezzo dei Calibro 35 più confessati, Lei malgrado te e l’ottima Jesse James e Billy Kid segnano forse la tacca più alta della scalata.
Se A proposito di lei (con omaggio non celato a uno tra i brani più memorabili della canzone popolare italiana, “Per Elisa”) e l’intermezzo La musica elettronica non hanno il diritto di entrare nel canzoniere migliore del gruppo, lo slow-motion di Baby e soprattutto L’amore è negativo sono due brani che (quasi) soltanto Bianconi, Bastreghi e Brasini sanno scrivere in Italia.
In tema di esuberanza e accelerazione, Perdere Giovanna batte Tazebao dieci a zero, mentre la conclusiva Il minotauro di Borges (che nel titolo, ma solo in quello, ricorda “Lo scroccone di Cioran” di Cesare Basile), sigillata da un’altra riuscitissima coda, fa dimenticare la dimenticabile Caraibi.
Meno immediato del suo predecessore, questo capitolo bis regala alcune buonissime tracce, comme d’habitude. Certamente non una notizia per i Baustelle. Se si considera l’esigua distanza tra un’uscita e l’altra, l’operazione “L’amore e la violenza” può dirsi andata assolutamente a lietissimo fine, riuscita nel suo complesso nonostante alcune, sorvolabili sbavature. Per lo più presenti, tuttavia, nella raccolta numero due.
(2018, Warner)
01 Violenza
02 Veronica, n.2
03 Lei malgrado te
04 Jesse James e Billy Kid
05 A proposito di lei
06 La musica elettronica
07 Baby
08 Tazebao
09 L’amore è negativo
10 Perdere Giovanna
11 Caraibi
12 Il minotauro di Borges
IN BREVE: 3/5