E per le coordinate musicali, decisamente più tendenti a uno dei due mondi, quello occidentale, sotto un moniker che rivendica chiaramente una differente origine. Perché Azniv Korkejian, nata ad Aleppo ma cresciuta in Arabia Saudita e USA, ha consumato i dischi di Joni Mitchell e si sente. Poi un giorno, dopo aver assistito a un concerto di Matthew E. White, prende coraggio e decide di inoltrargli alcuni suoi demo. E lui che fa? Naturalmente, le risponde: “Perché diavolo avevi paura, sei bravissima! Ti produco io”. E così è stato.
Opera prima che tradisce facilmente il sospetto che ci sia già molto altro materiale in cantiere, Bedouine è l’album delicato di una voce forte, già matura e riconoscibile nella propria, tradizionale impostazione. Nice And Quiet e Heart Take Flight sembrano uscite dal repertorio di Nick Drake, Dusty Eyes pare una registrazione di Carole King, You Kill Me potrebbe fare tranquillamente parte di quella magnifica e lucentissima gemma nascosta che è “Colour Green” di Sibylle Baier. Tutti paragoni lusinghieri e non da poco, che però la cantautrice merita senza rubare alcunché.
Con il soffice, pulitissimo country di Skyline (“When we were young / Did we know the difference? / I can’t recall / The weight of my words / And we’re both older now / Hanging our heads to the ground / But you’re still in my skyline / And I think I’m in yours”) termina l’immancabile esperienza di un LP costruito e prodotto con enorme scrupolo, che potrebbe essere la pietra focaia dell’ennesima folksinger della quale avevamo tutti, ennesimamente e sempre, bisogno come il pane.
(2017, Spacebomb)
01 Nice And Quiet
02 One Of These Days
03 Back To You
04 Dusty Eyes
05 Solitary Daughter
06 Summer Cold
07 Mind’s Eye
08 You Kill Me
09 Heart Take Flight
10 Skyline
IN BREVE: 3,5/5