A ventitré anni di distanza, così, il ritorno discografico di Tanya Donelly e i suoi era un’operazione che in pochi avrebbero potuto pronosticare (per il semplice fatto che ci si era quasi dimenticati di loro), ma che colma un’altra piccola mancanza in un puzzle che pezzo dopo pezzo va a ricostruirsi. L’aspetto saliente di Dove, frutto della recente reunion live dei Belly, è che si tratta per la prima volta di un album scritto davvero collegialmente dalla band, senza protagonismi di sorta. Sopraggiunta maturità, potremmo dire, o più probabilmente ottimizzazione delle risorse a disposizione.
Fatto sta che “Dove” è né più e né meno di ciò che t’aspetteresti da un disco dei Belly: alt rock d’annata in cui riff corposi e melodie accattivanti convivono alla perfezione, un concentrato di psichedelia, dream pop e jangle pop che ha nell’ottimo singolo Shiny One la giusta sintesi. La delicatezza acustica di Suffer The Fools e della conclusiva Heartstrings, invece, è il lungo ponte che collega i primi due capitoli della saga Belly a questo terzo del 2018, passando per la lunga esperienza solista (a onor del vero non particolarmente esaltante) della Donelly.
Tanya conferma anche dal punto di vista lirico le bisettrici della sua intera esperienza artistica, parlando di uomini, di donne e delle loro interazioni, alternando con la sua voce schiaffi e carezze. Un disco e una reunion per appassionati già appagati dall’altro ritorno (un po’ più) illustre delle Breeders (in cui la stessa Donelly aveva militato nei primi anni), da ascoltare con la consapevolezza che dopo tutto rimarrà esattamente com’era.
(2018, Belly Touring)
01 Mine
02 Shiny One
03 Human Child
04 Faceless
05 Suffer The Fools
06 Girl
07 Army Of Clay
08 Stars Align
09 Quicksand
10 Artifact
11 Heartstrings
IN BREVE: 3/5