[adinserter block="3"]
Home RECENSIONI Black Rebel Motorcycle Club – Wrong Creatures

Black Rebel Motorcycle Club – Wrong Creatures

All’inferno e ritorno. Succede nel 2015. Un anno normale all’inizio che poi si trasforma in inferno per i Black Rebel Motorcycle Club. Leah Shapiro, la batterista di mille battaglie, si ritrova ad affrontare un mostro terrificante: la malformazione Chiari. Una rara malattia che coinvolge il cranio e che si può debellare solo dopo una serie di operazioni delicatissime al cervello.

Fine di tutto. Fine della band. Stop alla musica, stop ai progetti, alle prove, alla vita. I BRMC scompaiono dai radar. Con Peter Hayes e Robert Levon Been che perdono riferimenti, si smarriscono: “Ho combattuto la depressione in quel momento – racconta Robert – e anche Pete non stava benissimo di testa”. Ma poi, lenta, la risalita. Leah ce la fa, si riprende, la band si ricompatta, si chiude in sala, ricompone tutto ciò che era rimasto a metà e inizia a suonare, suonare, suonare quasi senza una direzione prestabilita.

Wrong Creatures è il risultato di un lavoro di filtraggio del nero. Il rock dei BRMC scorre pieno di scorie ma miracolosamente si ripulisce lasciandosi alle spalle parti tossiche. Ne vengono fuori dodici canzoni con umori scuri ma brillanti, ne viene fuori una saga elettrica che sa di anni Novanta per quel taglio obliquo ma affascinante.

Strane creature si muovono nei cattivi pensieri dei Nostri, con un senso della melodia che mancava da tempo nelle mani dei ribelli del club. Prendi Ninth Configuration, è un pezzo di quasi sette minuti con la virtù di vivere ogni momento con ispirazione: la partenza lenta, l’ascesa fatta di distorsioni di chitarra, l’impennata acida, il refrain in cui Peter s’appende al microfono, le gocce nere, il saliscendi. Mai la band era stata così verbosa e la risposta è nel volersi prendere tutto ciò che gli ultimi anni gli ha levato.

E c’è Question Of Faith con i suoi spifferi gelidi, c’è il pianoforte gotico di Calling Them All Away, c’è lo sbilenco mondo barrettiano in Circus Bazooko. L’emotivo senso di rinascita in All Rise (“I momenti sembrano solo passare, i giorni non nascono mai per durare”). Ci sono canzoni, rock’n’roll. Ci sono umori. C’è qualcosa di vero, di ripartenza, di vita. Qualcosa di vero: ammettetelo, vi eravate dimenticati potesse ancora esistere?

(2018, Vagrant)

01 DFF
02 Spook
03 King Of Bones
04 Haunt
05 Echo
06 Ninth Configuration
07 Question Of Faith
08 Calling Them All Away
09 Little Thing Gone Wild
10 Circus Bazooko
11 Carried From The Start
12 All Rise

IN BREVE: 3,5/5

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version