Delicatissimo, quasi impalpabile psych folk e un’intima malinconia boschiva che creano insieme un sogno in diretta da volarci dentro, fili di nebbioline e immaginari iperborei che danno il senso di un freddo/caldo da gustare dentro. Se poi calcoliamo anche i refoli di elettronica che ogni tanto “spifferano” tra pertugi e inserti, la dimensione della solitudine beata prende del tutto il sopravvento, in tutta la sua dinamica imperiosa.
Nove brani prodotti da Alex Somers e inciso (ma no!) a Reykjavik, il disco è un batuffolo di suoni e respiri, una voce da “maghetta dei campanellini” che svolacchia leggiadra ovunque, tra le tenerezze acquose di Friend Tonight, l’eco invernale di Dani o la pace interiore diffusa da I Don’t Belong To You. Oppure nel centro della pastorale immacolata che goccia in Further, un piccolo ingegno di sensazioni e profondo Nord che dona all’americana Briana Marela le ali dell’evanescenza.
(2015, Jagjaguwar)
01 Follow It
02 Take Care Of Me
03 Friend Tonight
04 Dani
05 Surrender
06 I Don’t Belong To You
07 Everything Is New
08 All Around Us
09 Further
IN BREVE: 3/5