Sono passati 6 anni da allora, i Callisto li credevamo eclissatisi nella moria che, pian piano, ha colpito diverse band post-hardcore. Invece, rieccoli qui con Secret Youth, prova che non mostra nessun cambiamento rispetto a “Providence”, anzi, ne ribadisce tutti i difetti. Se però il predecessore aveva due pezzi invero bellissimi (“New Canaan” e “Rule The Blood”), “Secret Youth” è un tracollo su tutti i fronti.
Monocorde e tedioso, lo stile dei Callisto non fa che ripetere sempre gli stessi concetti. Riffing ostinatamente in minore anche laddove il registro può tranquillamente variare, il batterista Ariel Bjorklund inchiodato su due-tre andature e il singer Hukkala che espone le sue lagnose trame tutte uguali senza riuscire a tesserne una che si imprima in testa. Non serve a nulla avere un cantante “pulito” se questo non forgia delle melodie degne di nota.
“Secret Youth” si distende così come un vecchio tappeto su un pavimento di noia assoluta in una casa infestata dai fantasmi del grigiore creativo. Sembra muoversi qualcosa in Breasts Of Mothers e Grey Light ma siamo già rispettivamente alle tracce numero 6 e 7, troppo tardi per risollevare una situazione desolante.
Monotonia a secchielli e incapacità di uscire da uno schema che, se in “Providence” poteva lasciar supporre potenziali margini di miglioramento, adesso che viene riciclato in tutte le sue deficienze, ci fa stramazzare a terra esausti da così tanta assenza di piglio creativo, si riassume così “Secret Youth”. Girate alla larga, per il vostro bene.
(2015, Svart Records)
01 Pale Pretender
02 Backbone
03 Acts
04 The Dead Layer
05 Lost Prayer
06 Breasts Of Mothers
07 Grey Light
08 Ghostwritten
09 Old Souls
10 Dam’s Lair Road
IN BREVE: 2/5