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Chappaqua Wrestling – Plus Ultra

Ah, la freschezza degli esordi! Quelli brillanti, certo. Quelli che non capita più di tanto di scovare ormai, tra hype ingiustificati che durano una settimana e la possibilità di poter ascoltare tutto, che alla fine certe giornate non ascolti nulla. Stavolta, con gli inglesi Chappaqua Wrestling, si fa centro. In questi anni i ragazzi di Brighton (di base a Londra) avevano sfornato un po’ di singoli, avvicinandosi sempre di più alla resa massima del loro stile, anzi, i loro stili: come scritto orgogliosamente nella loro pagina web, suonano grunge, shoegaze, britpop. E, almeno in questo album d’esordio – l’ottimo Plus Ultra – lo fanno davvero bene.

La trascinante opening track – Full Round Table, già pubblicata come singolo addirittura la scorsa estate – è davvero tanta roba, capace di crescere minuto dopo minuto, ascolto dopo ascolto. Molto bene anche il britpop allegro di Wayfinding, l’oscura Kulture, e soprattutto Need You No More, dove la band rivela un chiaro (e proficuo) amore per il rock a stelle e strisce. Straordinaria anche Wide Asleep, solo apparentemente leggera, con un testo che fin da subito (“Write what you want in a world of doubt”) fa intravedere la rabbia generazionale che è propria di questi ragazzi, mai banali nelle loro interviste. In quanto ad apparente leggerezza, a fare il paio con Wide Asleep è la malinconica Fair Game, stavolta senza una melodia esplosiva, ma che colpisce nella sua delicatezza.

La seconda parte del disco inizia con Opaque, bellissima ballad impreziosita da un ritornello che rimane in testa. Not In Love è forse (insieme alla finale Can I Trick) l’unico momento debole del disco, ma raggiunge comunque la sua sufficienza, mentre si torna a volare alto con l’accoppiata My Fall/My Fall II, dove i ragazzi fanno andare parecchio le chitarre e la fantasia. In conclusione, possiamo dire che “Plus Ultra” è un album che non stanca, con le sue ottime canzoni in mezzo ad una sorprendente varietà stilistica: il tempo ci dirà se la band di Brighton saprà ripetersi o meno, ma intanto godiamoci questa splendida sorpresa.

— 2023 | EMI —

IN BREVE: 4/5

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.

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