Quello che si è ampliato ed è diventato più vario è poi sicuramente il ventaglio delle proposte, ma questo è un dato positivo, così come è inevitabile che si vada a ricercare qualcosa di diverso, magari staccandosi dal solito bacino di riferimento. Questo spiega un po’ l’attenzione verso un Paese come l’Australia, che del resto non è nuovo per le proposte relativamente a un certo sound punk/garage e che negli anni Ottanta ha invero prodotto alcuni dei momenti più significativi del genere, basti se non altro pensare a tutto il giro legato attorno alla figura centrale di Nick Cave e poi sviluppatosi con un’onda lunga fino al Regno Unito e gli Stati Uniti d’America.
Il post punk garage noise dei Birthday Party (Ox), oppure quello più cavernoso di Crime And The City Solution, Rowland S. Howard (Hitachi Jackhammer, Deep Blue Cheated) e poi un gruppo come i Jacobites dove Epic Soundtracks contribuiva sicuramente a limare la verve punk di Nikki Sudden, fino all’espressionismo di Lydia Lunch (FFS, Metal Carnage), sono i principali riferimenti che si possono cogliere nel sound di un gruppo come i Deaf Wish, che sicuramente non badano tanto ad alcuna estetica o forma quanto alla sostanza.
Non ci troviamo di fronte a una pietra miliare, ma dubitiamo che lo scopo di un album come questo e di un gruppo i cui componenti si disimpegnano anche in attività lavorative diverse da quella di musicista a tempo pieno, sia quello di scrivere la storia della musica, quanto invece quello di sfogare la propria aggressività punk e quella vena blues che abbiamo tutti e che sta sempre sul punto di scoppiare. Vena che qui è a volte tagliente come quelle laminature wave e post punk, altre rumorista secondo una rilettura brutale del rock ‘n’ roll degli Stones e altre persino sfumata in un revisionismo più facile della no wave meno intellettuale.
“Lithium Zion” non è un capolavoro, ma sta sul pezzo e mantiene la tensione alta dall’inizio alla fine e questo conta più di tante altre considerazioni che si possono fare sul piano della qualità delle registrazioni e della complessità delle composizioni.
(2018, Sub Pop)
01 Easy
02 FFS
03 Metal Carnage
04 The Rat Is Back
05 Ox
06 Hitachi Jackhammer
07 Lithium Zion
08 Deep Blue Cheated
09 Birthday
10 Afraid For You
11 Smoke
IN BREVE: 3/5