Sore è il loro esordio, undici pezzi urlati ed elettrificati il giusto, la forza dell’espressione rauca, aggressiva, unita a riff dall’attitudine liberatoria fanno un ascolto pieno e “nirvanico” che satura in men che si dica, un frenetico giro di accordi tesi che dolorano da ogni lato li si prenda e dove anche una ferma “generazionalità perduta” trova la giusta collocazione, il proprio accanimento femminile frustrato.
Il quartetto canadese, che vede oltre alle due eroine alle chitarre Jimmy Toni al basso e Benjamin Reinhartz alla batteria, porta una stabilità sonico-motoria ben salda, un afflato post-Pixies ben assestato e che nelle centrifughe di Ballin Chain, The Touch e Green mostra le giugulari gonfie, mentre in Next Gold e Ice Cream un minimo sindacale di grazia grezza, ma pur sempre grazia.
(2015, Partisan)
01 Desire
02 Ballin Chain
03 Snake Head
04 The Touch
05 Next Gold
06 Purple Rage
07 Get To You
08 Witch Man
09 Green
10 Ice Cream
11 Burned By The Cold
IN BREVE: 3,5/5