La costante geometria delle strutture, le ossessive trame ritmiche (Halcyon Days) che fanno il paio con le lugubri parole pronunciate da Brian Case, il metallico incedere industriale (Integration), i soffocanti fumi dark wave che invadono l’aria tutt’intorno (la title track), i droni secchissimi che lacerano i timpani (Mist Rites), i feedback catartici (Another Thought), la destrutturazione della forma canzone (I _ O, OUD), la caduta libera nei meandri della psiche umana (Navigating The Void).
I Disappears di “Irreal” sono il rumorismo degli Swans che incontra il synth pop di Cold Cave, il tutto sotto l’egida matematica del maestro Steve Albini (non a caso è negli studi Electrical Audio di sua proprietà che è stato registrato il disco). Di non facile assorbimento, è chiaro, “Irreal” è un lavoro senza mezze misure, prendere o lasciare.
(2015, Kranky)
01 Integration
02 I _ O
03 Another Thought
04 Irreal
05 OUD
06 Halcyon Days
07 Mist Rites
08 Navigating The Void
IN BREVE: 3/5