L’abilità della band sta proprio nel riuscire a storpiare il mito del “sesso, droga e rock’n’roll” attribuendogli una connotazione bizzarra e per certi versi farsesca. Il tutto è facilmente riscontrabile in questo Zipper Down, quarto album in studio della band di Palm Desert, lanciato dal singolo Complexity, un punk’n’roll infestato da chitarre ubriache e coretti strampalati inneggianti ai più improbabili riti bacchici. L’atmosfera del disco è festosa, un’orgia caleidoscopica di garage (Got A Woman) nel bel mezzo della quale cercano di farsi spazio (riuscendoci) il boogie di The Deuce o gli esperimenti burlescamente elettronici di Save A Prayer (cover dei Duran Duran) e Skin-Tight Boogie, o ancora l’electric-country di I Love You All The Time.
In tutte le composizioni si registra un evidente salto di qualità della produzione rispetto ai primi lavori, testimoniato da una cura decisamente più certosina per i dettagli sonori e gli arrangiamenti, mai stucchevoli o banali, sprizzanti quella piacevole indisponenza che è da annoverare tra i pregi degli EODM.
Con un sound visceralmente primordiale che rimodula le radici del blues e del rock’n’roll, con un’attitudine prevalentemente punk, questo “Zipper Down” riesce a far pulsare le vene anche al più intorpidito tra gli esseri viventi, stimolando a vivere una vita quanto più anarchicamente gioiosa possibile.
(2015, T-Boy / Universal)
01 Complexity
02 Silverlake (K.S.O.F.M.)
03 Got A Woman
04 I Love You All The Time
05 Oh Girl
06 Got The Power
07 Skin-Tight Boogie
08 Got A Woman (Slight Return)
09 The Deuce
10 Save A Prayer
11 The Reverend
IN BREVE: 4/5