Dphrepaulezz così rinasce, umanamente e artisticamente, prende lo pseudonimo Fantastic Negrito e pubblica The Last Days Of Oakland, disco che trasuda “esperienze” a ogni passaggio. La proposta del songwriter è, sì, legata inscindibilmente alle roots della musica nera, con blues e gospel che si fondono a un rock dal forte sapore sixties, ma Negrito ci mette più di un po’ del suo per ammodernare il tutto, grazie a strutture che pescano nell’hip hop e a una pulizia che toglie gran parte della polvere sugli scaffali dei suoi punti di riferimento.
Non a caso, oltre alla scuola di Muddy Waters e dell’intero Delta che è la spina dorsale del disco (omaggiata in pieno con la tradizionale In The Pines, nota ai più come la “Where Did You Sleep Last Night” dei Nirvana in Unplugged), sono artisti anagraficamente più freschi a tornare in mente durante l’ascolto dell’album: è il caso dell’ultimo Gary Clark Jr. nel singolo Working Poor e in svariati altri momenti, oppure del Jack White più grezzo in Hump Through The Winter e Rant Rushmore.
Con la sua chitarra Fantastic Negrito evita di perdersi in virtuosismi non funzionali ai brani, essenziale ma non per questo incolore, tessendo un lavoro inevitabilmente derivativo ma nelle cui vene scorre un sangue ad alto potenziale di infiammabilità. Provare per credere, non perdetelo dal vivo se vi capita a tiro (ha fatto faville a supporto di Chris Cornell nelle sue recenti date italiane).
(2016, Blackball Universe)
01 Last Days Of Oakland
02 Working Poor
03 About A Bird
04 Scary Woman
05 What DoYou Do (Interlude 1)
06 The Nigga Song
07 In The Pines
08 Hump Thru The Winter
09 Lost In A Crowd
10 El Chileno (Interlude 2)
11 The Worst
12 Rant Rushmore
13 Nothing Without You
IN BREVE: 3,5/5
