Con dieci anni di attività e un milione di dollari intascati nel 2009 dalla Warner Bros, i Gallows potevano ritenersi sazi trasformandosi in una banducola dalle canzoncine perfette per tredicenni amanti del rockettino castrato, invece tirano fuori dal cilindro robe come Mystic Death, Leviathan Rot o Leather Crown che sono assalti all’arma bianca anche ben strutturati. Non c’è solo istinto belluino in questo disco, si avverte un certo raziocinio e una voglia di affrancarsi dai cliché del metalcore con un accurato lavoro di cesello.
L’atmosfera è cupa e opprimente per tutta la tracklist, la title track è un rock’n’roll claustrofobico ma i Gallows non rinunciano a belle aperture melodiche come in Death Valley Blue e Bonfire Season mentre Cease To Exist ricorda qualcosa dei Poison The Well di “Versions”. Non stravolge il genere, ma “Desolation Sounds” merita una promozione a pieni voti.
(2015, Bridge 9 / Venn)
01 Mystic Death
02 Desolation Sounds
03 Leviathan Rot
04 Chains
05 Bonfire Season
06 Leather Crown
07 93/93
08 Death Valley Blue
09 Cease To Exist
10 Swan Song
IN BREVE: 3,5/5