Poi arriva lui con la sua montatura quadrata e i capelli bianchi imbalsamati di fresco. Poi arriva lui con la sua calma invidiabile, quel self control e quel buddismo inconsapevole. Poi arriva J Mascis e l’azzecca lui la definizione giusta: quelli che stiamo vivendo sono degli Elastic Days. Giorni che s’allungano e si ritraggono senza ritegno, che fanno male se picchiano sui dorsi, che ci torni indietro per dilatarli, che schiaffi avanti per vedere come andrà a finire. Simbolicamente: un uomo dagli occhi atterriti con un bel rossetto da clown che scivola sul letto di una città (dal videoclip della title track con uno struggente Dina Martina).
E come antidoto a giorni come questi? Servono le canzoni. Quelle rotonde. Canzoni e basta. Come forma di protesta sentimentale, come forma di resistenza poetica. Dodici per l’esattezza, che arrivano a ben quattro anni da quelle che componevano il precedente “Tied To A Star” (2014). Oggi J Mascis non è un uomo diverso da allora, ancora affida alla sua voce flebile tutte le sue suggestioni e alla chitarra l’effetto collaterale della malinconia. Mascis non è cambiato di una virgola da quattro anni fa: il suo volto, le sue canizie, le sue spallucce, gli assolo agrodolci e le basse frequenze.
Ancora apre i dischi con versi del tipo: “Bacio la libertà che mi hai dato (…) ho cercato di fuggire con la brezza” (See You At The Movies), ancora si affida al rock impolverato reso nobile dal tempo. Perché tanto sono giorni elastici questi e ciò che è lasciato indietro poi verrà avanti. Come questo disco che vorresti che non finisse mai e che ricominciasse ogni volta diverso e uguale in una bella lotta di sentimenti contrastanti.
(2018, Sub Pop)
01 See You At The Movies
02 Web So Dense
03 I Went Dust
04 Sky Is All We Had
05 Picking Out The Seeds
06 Give It Off
07 Drop Me
08 Cut Stranger
09 Elastic Days
10 Sometimes
11 Wanted You Around
12 Everything She Said
IN BREVE: 4/5