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Kiwi Jr. – Cooler Returns

A un anno esatto dalla distribuzione a livello mondiale del buon debutto “Football Money” (la cui prima versione riservata al solo Canada risale in realtà al 2019), i Kiwi Jr. sono tornati con Cooler Returns, freschi di firma con la Sub Pop Records. Tra power pop, indie rock e accenni jangle e garage, sono stati paragonati a nomi come Pavement, Dinosaur Jr. ed R.E.M., emblemi della scena alternative a cavallo tra anni Ottanta e Novanta.

Nelle tredici brevi tracce, la maggior parte delle quali di durata inferiore ai tre minuti, le chitarre sono sempre in primissimo piano, anche se rispetto al primo lavoro le influenze garage sono quasi inesistenti e hanno lasciato il posto a chitarre acustiche e qualche tocco di piano. Una menzione di merito è riservata alla stesura dei testi poiché, a dispetto dei toni giocosi e la voce allegra del frontman Jeremy Gaudet, contengono delle osservazioni piccate e sarcastiche, rivolte perlopiù ad un pubblico giovane, ma che non devono essere sottovalutate.

L’introduzione affidata al pop leggero di Tyler cede immediatamente il passo alla più ritmata e ironica Undecided Voters, brano apparentemente innocuo che cela al suo interno una critica rivolta al mondo dell’arte. Scivolano via veloci l’armonica e il guitar riff della folkeggiante Maid Marian’s Toast, la batteria protagonista dell’incalzante Highlights Of 100, e Only Here For A Haircut che strizza palesemente l’occhio alla “Cut Your Hair” dei Pavement.

La dinamica title track Cooler Returns accenna a cambiare passo rispetto ai brani precedenti, includendo elementi di matrice post punk; qui troviamo anche i riff di chitarra migliori oltre a uno dei testi più validi, ed è seguita da tre canzoni mordi e fuggi: Guilty Party, Omaha e Domino. I giochi di parole della placida e dinoccolata Nashville Wedding e le atmosfere folk di Dodger aprono la strada al piano di Norma Jean’s Jacket e ai richiami surf à la Beach Boys di Waiting In Line che concludono il percorso.

Non sarà il disco del secolo, a volte suona fin troppo nostalgico e festaiolo, ma essendo comunque ricco di spunti interessanti, coerente e non noioso, “Cooler Returns” riconferma la bravura del gruppo canadese: è una piccola boccata d’aria fresca in una giornata assolata, e tutto ciò di cui si ha bisogno per staccare la spina per almeno mezz’ora, senza rinunciare a liriche intelligenti e di buon livello.

(2021, Sub Pop)

01 Tyler
02 Undecided Voters
03 Maid Marian’s Toast
04 Highlights Of 100
05 Only Here For A Haircut
06 Cooler Returns
07 Guilty Party
08 Omaha
09 Domino
10 Nashville Wedding
11 Dodger
12 Norma Jean’s Jacket
13 Waiting In Line

IN BREVE: 3,5/5

Studentessa di ingegneria informatica, musicofila, appassionata di arte, letteratura, fotografia e tante altre (davvero troppe) cose. Parla di musica su Il Cibicida e con chiunque incontri sulla sua strada o su un regionale (più o meno) veloce.

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