The Lookout, suo decimo lavoro in studio, non è certo un disco di protesta nel senso classico del termine. Il folk della songwriter non punta il dito su nefandezze e divisioni, è piuttosto uno sguardo all’ambiente che la circonda, alla vastità del territorio americano. Ed è lì che la Veirs trova conforto, nelle montagne immense, imponenti, da sempre punto di riferimento immobile nonostante tutto e nonostante tutti gli sciacalli assecondatisi nel tirare le fila del Paese (Mountains Of The Moon), nei canyon che solcano il Sud Ovest degli Stati Uniti (The Canyon), nelle cascate in cui la natura selvaggia s’abbevera (Seven Falls).
La caducità della vita porta Laura Veirs a interrogarsi su cosa sia davvero importante, l’amore innanzitutto (vedi la title track o The Meadow), e su come sia possibile godere appieno di ogni singolo momento, provando a scovare una foglia verde anche in un albero interamente bruciato dal gelo. Missione che le riesce assolutamente bene, perché il senso di tranquillità che traspare dal disco è forte e finisce per rappresentare la vera essenza dell’intero “The Lookout”.
Il folk di Laura è scarno quando serve (vedi il fingerpicking dell’opener Margaret Sands), ma trova anche riverberi trasognati (come nel singolo Everybody Needs You) e partecipazioni illustri (in Watch Fire fa capolino l’amico Sufjan Stevens), ad assecondare racconti che sono estremamente personali ma sanno essere anche un appiglio per chiunque, di passaggio in queste dodici tracce, si ritrovi nella delicatezza delle sue espressioni.
(2018, Bella Union / Raven Marching Band)
01 Margaret Sands
02 Everybody Needs You
03 Seven Falls
04 Mountains Of The Moon
05 Watch Fire
06 Heavy Petals
07 The Lookout
08 The Meadow
09 The Canyon
10 Lightning Rod
11 When It Grows Darkest
12 Zozobra
IN BREVE: 3,5/5