Seguire Lou Barlow sui suoi account social, che gestisce personalmente senza che nessun ufficio stampa, manager, casa discografica o agenzia possa metterci le mani, è qualcosa di molto simile ad essergli vicini di casa. Sbirci all’interno della sua cucina mentre passi dal vialetto che la costeggia e lo vedi intento a strani travestimenti con i suoi tre figli, lo senti strimpellare mentre magari avresti voglia di schiacciare un pisolino, ci scambi due chiacchiere davanti alla cassetta delle lettere. Insomma, la vita semplice di un uomo semplice che Barlow traspone periodicamente nella sua musica extra Dinosaur Jr. ed extra Sebadoh.
Uscito quest’anno anche con “Sweep It Into Space”, nuovo album insieme a J Mascis e Murph, Barlow nei lunghi mesi di reclusione forzata che speriamo di esserci gettati ormai alle spalle, ha trovato il tempo di riprendere una manciata di tracce lasciate lì a macerare in attesa di chissà cosa, c’ha aggiunto qualcos’altro, le ha lavorate un pochino (quel tanto che basta per renderle fruibili, conoscendolo) e ce la ha date adesso in pasto riunite sotto il titolo Reason To Live, disco arrivato a ben sei anni dal precedente “Brace The Wave” (2015).
Se non bastassero i social, ci pensa la copertina dell’album a segnare il passo di questa nuova uscita del Barlow solista: un collage sgangherato di immagini casalinghe, istantanee di quella vita semplice di cui sopra che, associate alla dichiarazione “ragione di vita”, danno con chiarezza la misura delle priorità dell’uomo Lou prima che dall’artista Barlow. E la dimensione compositiva familiare gli ha dato una serenità che non troppo spesso gli è appartenuta, vedi Love Intervene che è un po’ un inno all’amore, oppure la conclusiva Act Of Faith che suona esattamente come si potrebbe immaginare suoni un pezzo con questo titolo. E anche quando c’è da prendersela con qualcuno, vedi la title track o All You People Suck, l’approccio di Barlow è decisamente più costruttivo che mai. Non c’è spazio per la rabbia e la negatività.
Lo-fi per attitudine, per volontà e in parte per necessità, “Reason To Live” presenta un Lou Barlow davvero in forma, dedito a ciò che gli è sempre riuscito meglio (ovvero un folk sbilenco e stralunato, chitarra acustica e voce lontana), forte dell’aver saputo sfruttare un periodo globalmente negativo per concentrarsi sulle cose per lui più importanti, traendone una indispensabile linfa produttiva. Un esempio che tutti avremmo dovuto e dovremmo ancora tenere in considerazione.
(2021, Joyful Noise)
01 In My Arms
02 Reason To Live
03 Why Can’t It Wait
04 Love Intervene
05 Privatize
06 I Don’t Like Changes
07 Clouded Age
08 Over You
09 How Do I Know
10 Cold One
11 Thirsty
12 Maumee
13 Lows And Highs
14 Paws
15 Tempted
16 All You People Suck
17 Act Of Faith
IN BREVE: 3,5/5