E anche Ones And Sixes, undicesimo episodio della loro storia, rispetta questa specie. Un disco mentale, quindi. Sì, anche questo. Un disco in cui Alan e Mimi sembrano sempre di più i Brendan Perry e Lisa Gerrard dei Dead Can Dance, per come si compenetrano nella loro intesa intellettiva (in No Comprende ecco l’incontro-scontro)
Per farlo, l’impianto scelto in questo disco è quello dell’elettronica. Un’elettronica mai così portante in un disco dei Low e mai così umanizzata. Porzioni di sintetizzatori centellinati come fossero gocce di collirio, drum machine come guanti che seguono fedeli i movimenti delle mani, pulsazioni ritmiche come palpiti di un cuore sofferente (What Part Of Me).
Dentro “Ones And Sixes”, si nuota in un liquido amniotico d’elettronica primitiva. Tutto è riportato all’origine. Tutto è sottratto all’abuso del mezzo meccanico. Vedi The Innocents in cui gli inserti digitali sono così delicati da ricordare un pianoforte o un passaggio di accordi di chitarra o Landslide in cui, se è proprio vero che apparecchiature elettroniche sono coinvolte nel suono, allora soffrono anche loro di patimenti dell’anima. Vedi, ancora, i ticchettii di Into You, così veri da scrocchiare come dita.
E com’è possibile tutto questo? C’è qualcosa di strano in queste macchine che prendono vita. Sarà per via del riferimento al demonio del titolo, con i numeri 6 e 1 a segnare la suggestione? O forse, più semplicemente, sarà per merito del sound engineer BJ Burton e degli studi di Justin Vernon nel Wisconsin? Nel frattempo il disco scorre e Mimi e Alan mescolano le loro voci con nodi da marinaio in quella che non è una questione strettamente musicale, ma qualcosa di decisamente più complesso da spiegare.
(2015, Sub Pop)
01 Gentle
02 No Comprende
03 Spanish Translation
04 Congregation
05 No End
06 Into You
07 What Part Of Me
08 The Innocents
09 Kid In The Corner
10 Lies
11 Landslide
12 DJ
IN BREVE: 5/5