I due mettono in piedi un esordio, questo Songs Of Love And Death, che discostandosi in toto dalla routine artistica di Nergal affonda le sue radici nell’immensa tradizione blues e southern a stelle e strisce, con un tocco scurissimo piuttosto marcato che a voler necessariamente cercare una corrispondenza è il vero punto di contatto fra le diverse anime di Darski.
Il disco non suona affatto nuovo, aggiunge poco o nulla a ciò che chi ha dimestichezza con certe sonorità conosce già a menadito, ma è realizzato bene e, cosa principale, pesca davvero ai vertici della piramide dei maestri del genere: c’è tanto del Johnny Cash della fase finale della sua carriera (Nightride, Cross My Heart And Hope To Die), c’è un pizzico di quel Mark Lanegan che è stato (perché recentemente pare essersi dato ad altro) la miglior incarnazione moderna del Man In Black (Shaman Blues), c’è soprattutto l’intera parabola di Nick Cave, ripresa in più punti e fatta abilmente propria da Nergal (My Church Is Black, Better The Devil I Know, Voodoo Queen), il tutto condito con buone dosi di americana (On The Road, One Day).
Il risultato sono trequarti d’ora di una perfetta soundtrack da locanda di frontiera, di contrapposizioni amore/morte e sacro(poco)/profano(molto di più). E, come quei vecchi film western che hai visto decine di volte ma che se becchi in TV non puoi esimerti dal guardare, anche “Songs Of Love And Death” sa fare compagnia bene e senza troppe pretese. Davvero un’ottima valvola di sfogo per Nergal.
(2017, Cooking Vinyl)
01 My Church Is Black
02 Nightride
03 On The Road
04 Cross My Heart And Hope To Die
05 Better The Devil I Know
06 Of Sirens, Vampires And Lovers
07 Magdalene
08 Love & Death
09 One Day
10 Shaman Blues
11 Voodoo Queen
12 Get Outta This Place
13 Ain’t Much Loving
IN BREVE: 3,5/5