Un ritorno alla formazione originale della band che ci ricaccia indietro al 1996, a quegli ultimi scampoli della prima fase della carriera dei Meat Puppets e a quella metà degli anni Novanta che ha marchiato a fuoco la storia del rock. Un ritorno condensato nei quaranta minuti di Dusty Notes che, com’era ovvio fosse, approfittano della rimpatriata tra vecchi amici e compagni per riprendere le fila di quel discorso interrotto nel ’96, un discorso che verteva – e verte ancora – sul folk, sul country, sulla psichedelia e che più in generale affonda le sue radici nella cultura del Sud degli Stati Uniti.
Che sia il piglio westernato del primo singolo e traccia d’apertura Warranty, il country d’annata di Nine Pins, gli scintillanti tintinnii di Unfrozen Memory, l’acustica dinoccolata di Sea Of Heartbreak (brano tradizionale ripreso, tra gli altri, da Johnny Cash) o la deriva più marcatamente rock di Vampyr’s Winged Fantasy, l’approccio dei Meat Puppets è sempre il medesimo: pochi fronzoli, corde pizzicate il giusto, banjo sempre ben in vista e melodie ariose.
Il quindicesimo lavoro in studio dei Meat Puppets, così, è ancora una volta un’assolata finestra che s’affaccia sul ranch della famiglia Kirkwood, una finestra che sai già cosa potrà mostrarti ma da cui nonostante tutto t’affacci ogni mattina appena sveglio. Tanto o poco che sia, i Meat Puppets non hanno ancora smesso di farlo e la cosa continua a riuscirgli piuttosto bene.
(2019, Megaforce)
01 Warranty
02 Nine Pins
03 On
04 Unfrozen Memory
05 Dusty Notes
06 The Great Awakening
07 Sea Of Heartbreak
08 Nightcap
09 Vampyr’s Winged Fantasy
10 Outflow
IN BREVE: 3/5