Avviati ormai verso la fine di un percorso creativo che li ha visti cambiare pelle almeno tre volte in questi anni, è innegabile che i cinque musicisti di Oakland non sorprendano più, avendo stabilmente definito il proprio linguaggio. Eppure questo Fires Within Fires dimostra un’ossatura più solida e canzoni più avvincenti del precedente “Honor Found In Decay”. Pochi brani, solo 5 per poco più di 40 minuti, in cui i Neurosis ribadiscono gran parte dei concetti espressi in questi ultimi 17 anni, ovvero da “Times Of Grace” in poi.
Le andature sono sempre possenti e gravi, con la prima metà di Bending Light a mettere i puntini sulle i e richiamare a gran voce i Black Sabbath, salvo poi deflagrare e radere al suolo tutto. L’etimo primordiale del gergo neurosisiano trova nuova linfa in Fire Is The End Lesson, caduta libera verso inferi danteschi.
È però con Broken Ground che i Neurosis condensano quanto di meglio hanno fatto da “A Sun That Never Sets” a oggi: l’estasi e la potenza si rincorrono, la poesia e la fisicità si giustappongono, le rarefazioni ambient e il riffing teso si alternano come le maree. Canzone incredibile che è il manifesto di questo ennesimo atto di classe cristallina, probabilmente l’ultimo.
(2016, Neurot)
01 Bending Light
02 A Shadow Memory
03 Fire Is The End Lesson
04 Broken Ground
05 Reach
IN BREVE: 4/5