Il periodo di residenza nel Bel Paese in quest’ultimo anno ha regalato a Nic Cester una collaborazione con Bloody Beetrots, nel brano “My Name Is Thunder”, e il primo disco solista, Sugar Rush, un disco blues e garage, per l’appunto, fortemente italiano. Questo non solo per il luogo in cui è stato concepito e registrato, ma anche per la backing band a cui Cester s’è affidato, ovvero le glorie locali Calibro 35.
Il marchio di fabbrica della formazione strumentale creata da Tommaso Colliva si sente fortemente nel singolo di lancio, la solare Eyes On The Horizon, ma anche in altre perle sparse nella tracklist come Little Things e Psichebello, permeate di quel groove cinematico e retrò che ha reso l’Italia famosa per le colonne sonore dei film western e poliziotteschi. Il disco, calato a pieno negli anni ’70 fin dalla voce soul d’altri tempi di Cester, non porta nessuna novità nel panorama musicale internazionale, se non quella di essere stato scritto e prodotto bene, con gusto, una cosa rara in questi tempi.
La trasposizione dal vivo di “Sugar Rush” non è stata affidata ai Calibro 35 ma a un gruppo di altri validissimi turnisti italiani capeggiati da Adriano Viterbini dei BSBE e riuniti sotto il nome di Milano Elettrica, che passeranno nuovamente dall’Italia durante la prossima primavera. Dal momento che Cester parla anche fluentemente italiano, non rimane che aspettarsi un secondo capitolo discografico altrettanto valido, magari nella nostra lingua.
(2017, Bloodlines)
01 Sugar Rush
02 Eyes On The Horizon
03 Psichebello
04 Hard Times
05 Strange Dreams
06 Who You Think You Are
07 On Top Of The World
08 God Knows
09 Not Fooling Anyone
10 Little Things
11 Neon Lights
12 Walk On
IN BREVE: 3/5