A sentire il resto dell’album, invece, la luna costruita dal buon Noel si sgretola, sebbene parzialmente: tanti buoni brani, ma nessun guizzo clamoroso, con l’aggravante di qualche riempitivo: queste due caratteristiche negative mancavano nel precedente (ed eccellente) “Chasing Yesterday” (2014), ed è dunque doveroso parlare di un passo indietro nella carriera del più grande dei Gallagher. Il disco inizia con l’interessante Fort Knox e prosegue con la già citata Holy Mountain, perfetta come primo singolo.
Che la macchina del songwriting però stavolta non vada a pieni giri lo si inizia a capire al terzo pezzo: Keep On Reaching è deliziosamente arrangiata (con una spruzzata di “Happy Mondays” degli Oasis, tanto per gradire) ma il ritornello è deboluccio; stesso identico discorso che può essere fatto per Be Careful What You Wish For e Black & White Sunshine. Va un po’ meglio con le due canzoni proposte in anteprima negli studi di Jools Holland: It’s A Beautiful World e She Taught Me How To Fly si fanno piacere, ricordano rispettivamente episodi minori di U2 e New Order, ma da Gallagher sarebbe lecito aspettarsi di più.
E quel più arriva, seppure in extremis e in quantità ridotta: la doppietta finale composta da If Love Is The Law e The Man Who Built The Moon (tanto gioiosa la prima, quanto inquietante e acida la seconda) è quanto di meglio si possa ascoltare in questo disco, che merita comunque un buon voto, ma sente il fiato sul collo dell’album del fratello Liam. Che a questo giro − va detto − vince il confronto, seppure di misura.
(2017, Sour Mash)
01 Fort Knox
02 Holy Mountain
03 Keep On Reaching
04 It’s A Beautiful World
05 She Taught Me How To Fly
06 Be Careful What You Wish For
07 Black & White Sunshine
08 Interlude (Wednesday Part 1)
09 If Love Is The Law
10 The Man Who Built The Moon
11 End Credits (Wednesday Part 2)
IN BREVE: 3,5/5
Piccolo recensore coglione, giusto per ilcibicida puoi scrivere.
Il fratello che vince il confronto non sa scriversi una che sia una canzone.
Così, giusto per precisare.
Noel Gallagher è l’unico artista di famiglia, il resto non conta una sega.