Così la narrazione allestita da J. Willgoose, Esq. e Wrigglesworth in The Race For Space (pubblicato con una duplice copertina, una per gli U.S.A. e l’altra per l’U.R.S.S.) ripercorre le tappe salienti di una contrapposizione già da tempo nei libri di storia ma tremendamente attuale: nella title track che apre il disco troviamo John F. Kennedy che fissa l’obiettivo lunare, poi il lancio del satellite Sputnik, l’omaggio al primo uomo nello spazio Jurij Gagarin, la tragedia dell’Apollo 1 in Fire In The Cockpit, l’allunaggio in The Other Side, l’altro omaggio alla prima donna sulle orme di Gagarin ovvero Valentina Tereshkova.
Se questo è il concept, dal punto di vista musicale i Public Service Broadcasting non si limitano ad un’elettronica che è semplice colonna sonora: c’è l’approccio quasi techno di Sputnik, il funk dinoccolato del singolo Gagarin, l’acustica psichedelica di Valentina (traccia che vanta la collaborazione con le due Smoke Fairies e non a caso si sentono certe venature dreamy), il post rock di mogwaiana memoria di Go!, l’ambient della conclusiva Tomorrow, archi sparsi qua e là, l’inevitabile spoken dettato dagli estratti audio e continui cambi di ritmo che facilitano la fluidità dell’album.
Con questo “The Race For Space” i Public Service Broadcasting confermano la loro enorme capacità di unire il classicismo di certe soluzioni analogiche con l’estremismo tecnologico che richiede il genere proposto, in un sofisticato incontro musicale e concettuale fra presente e passato. Non propriamente innovativo, il lavoro dei due inglesi continua comunque ad avere delle peculiarità davvero interessanti.
(2015, Test Card)
01 The Race For Space
02 Sputnik
03 Gagarin
04 Fire In The Cockpit
05 E.V.A.
06 The Other Side
07 Valentina
08 Go!
09 Tomorrow
IN BREVE: 3/5