Stavolta il discorso cambia, perché – al netto della controversia del personaggio – il ritorno alla qualità dei primi album c’è tutto: meno immediatezza nelle melodie, ma una tenuta invidiabile sulla lunga distanza, proprio come ai tempi d’oro del primo Ashcroft solista. Il disco comincia bene con l’eccellente All My Dreams e prosegue positivamente con la lennoniana Birds Fly. Il singolo scelto per lanciare Natural Rebel, la scanzonata Surprised By The Joy, invece non è nulla di memorabile, ma la sua freschezza risulta più che apprezzabile.
Ascoltando l’altra anticipazione dall’album, una Born To Be Strangers in puro stile Rolling Stones, viene però da pensare che il cantautore di Wigan (o chi per lui) non sia esattamente un campione per quanto riguarda la scelta dei singoli: se questo brano è davvero poca roba, non si può dire fortunatamente lo stesso di tante altre splendide canzoni presenti nel disco. Basta ascoltare le due successive tracce per rendersene conto: se That’s When I Feel It è probabilmente il miglior pezzo della tracklist (capace senza se e senza ma di riportarci ai fasti del miglior Ashcroft), We All Bleed è un’intensa ballad con venature soul che fa raggiungere all’ascoltatore picchi emozionali altissimi.
L’album si conclude con la malinconica Streets Of Amsterdam e, soprattutto, con l’irresistibile rock’n’roll di Money Money, dove Ashcroft si rifà ancora una volta agli Stones, ma stavolta il risultato cambia e decisamente in meglio. Che dire in conclusione? Bastano quattro parole: Richard Ashcroft è tornato. Questa volta sul serio.
(2018, BMG)
01 All My Dreams
02 Birds Fly
03 Surprised By The Joy
04 That’s How Strong
05 Born To Be Strangers
06 That’s When I Feel It
07 We All Bleed
08 A Man In Motion
09 Streets Of Amsterdam
10 Money Money
IN BREVE: 4/5