Ispirazione, rock, sinfonie grigie e ballate agre in un disco che a suo modo sa di raffinato, imbattibilmente “nuovo” nel modo di porsi con argomentazioni soniche che poi tanto giovani non sono, una delicatezza stropicciata che tanto piace ai nuovi cultori della non ostentazione musicale, a ghiotti di giri armonici senza le punte di diamante a luccicare, ovvero la semplicità onesta che ingigantisce i granelli di tutto quello che è grande nel suo piccolo.
Storie di gioventù come Clouds e The Whole Night, gli amori e le relative fiammate non corrisposte di Endangered, masturbazioni di gruppo in Body, sigarette e sbornie a manciate nella bella e reediana I Thought We’d Last oppure le lacrime in un tramonto dietro casa di Surfin’, tutti dettagli di un lavoro discografico non male che forse si spaccia di essere un disco come gli altri sapendo bene di mentire alla grande.
(2015, Don Giovanni)
01 Acne / Ears
02 Clouds
03 Endangered
04 The Whole Night
05 Body
06 Donna (Reno)
07 Contact High Alumni
08 I Thought We’d Last
09 City
10 Saturday Night
11 Gospel Radio
12 Surfin’
IN BREVE: 3,5/5