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Sneaker Pimps – Squaring The Circle

Destino comune a un’infinità di band e progetti è quello di pubblicare album d’esordio scintillanti, di quelli che mandano al tappeto la concorrenza e innalzano a dismisura le aspettative riposte nei loro confronti… salvo poi disattendere puntualmente quelle aspettative con uscite successive che non si dimostrano all’altezza dell’opera prima. Per gli Sneaker Pimps è andata esattamente così, visto che “Becoming X” (1996) si era rivelato un preziosissimo spaccato di un mondo, quello del trip hop, che già da una manciata d’anni stava facendo proseliti in ambito elettronico. Complicatissimo bissare una roba del genere o anche semplicemente pensare di avvicinarsi a una hit assoluta come “6 Underground”.

E non è forse un caso, infatti, che nel giro di poco tempo gli Sneaker Pimps s’erano letteralmente liquefatti, arrivando a pubblicare senza particolari sussulti “Splinter” (1999) e “Bloodsport” (2002) e poi stop, ognuno per la sua strada (ma la meravigliosa voce di Kelli Dayton/Ali aveva già lasciato dopo il debutto). Chris Corner, che degli Sneaker Pimps è sempre stato l’anima compositiva, s’è visto in questi ultimi vent’anni con il progetto solista IAMX (convincente ma solo a tratti), mentre Liam Howe ha soprattutto scritto una marea di musica per altri, ma adesso a venticinque anni dall’esordio i due hanno rimesso in piedi gli Sneaker Pimps pubblicando Squaring The Circle, appena il quarto album del loro progetto congiunto.

La prima mossa di Corner e Howe è stata quella di volere con loro una nuova voce femminile, la cantante e compositrice losangelina Simonne Jones, che s’incastra nella tracklist a quella dello stesso Corner regalando al disco una varietà di opzioni che giova tantissimo all’alternanza di colori che la proposta sonora degli Sneaker Pimps richiede. Non ogni passaggio di questo lungo lavoro (ben oltre un’ora di durata per sedici tracce) brilla come dovrebbe e potrebbe, visto che più di un pezzo viene portato troppo per le lunghe senza una reale evoluzione (su tutti citiamo Love Me Stupid), ma quando la miccia s’accende davvero il disco esplode: è il caso di So Far Gone, che poggia su un tappeto mobyano da paura, oppure di Alibis, in cui Corner s’impegna in un neo soul/r’n’b da brividi, o ancora le scurissime trame eighties di Tranquility Trap. Interessanti anche l’approccio acustico di Lifeline e i beat martellanti di Stripes, che condiscono il tutto di sfumature diverse.

Sarebbe ingeneroso tornare ancora e ancora a fare confronti impietosi − e non solo all’interno della loro produzione, sia chiaro − con un disco come “Becoming X” o cercare non trovandola la voce senza tempo di Kelli, “Squaring The Circle” va preso per quello che è, un buon ritorno sulle scene con il quale Chris Corner e Liam Howe hanno dimostrato un mestiere non scalfito − o quantomeno non irrimediabilmente scalfito − dal trascorrere del tempo e una padronanza delle atmosfere che non troppe altre realtà possiedono a questi livelli. Bentornati.

(2021, UNFALL)

01 Fighter
02 Child In The Dark
03 Alibis
04 So Far Gone
05 Immaculate Hearts
06 No Show
07 Tranquility Trap
08 SOS
09 Stripes
10 Paper Room
11 Black Rain
12 Love Me Stupid
13 Lifeline
14 Pink Noise
15 Come Like The Cure
16 Squaring The Circle

IN BREVE: 3/5

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