Poi la svolta, la nascita del progetto 2manydjs con cui i due hanno preso a dedicarsi più ai piatti che agli strumenti e, dopo sei anni, rieccoli di nuovo a nome Soulwax con “Any Minute Now” (2004), l’album della definitiva investitura elettronica, tra synthpop, dance, big beat e chi più ne ha più ne metta. Da lì in poi solo remix, rifacimenti (vedi “Nite Versions” del 2005) e pochissimo altro, con la consolle divenuta sede fissa dell’attività primaria dei Dewaele.
Adesso la sigla Soulwax è stata rispolverata (in realtà già l’anno scorso con la soundtrack di “Belgica”) per questo From Deewee, inciso dal vivo, con una marea di strumentazione vintage, in un’unica session, nello studio di registrazione che dà il nome al disco. Ci sono tanti beat suonati e funkeggianti che riportano alla mente quegli LCD Soundsystem con cui i Soulwax hanno sempre avuto una relazione piuttosto stretta (vedi Do You Want To Get Into Trouble?), tanto dei Depeche Mode eighties (vedi My Tired Eyes) ed effettistica a metà strada fra Chemical Brothers e Daft Punk (vedi Here Come The Men In Suites), più varie ed eventuali messe lì a rimpolpare il groove.
Una quantità di spunti e variabili che, in pratica, fanno di “From Deewee” una sorta di DJ set applicato al formato album e a brani inediti, esattamente ciò che ti aspetteresti oggi da musicisti diventati DJ, un po’ come recita piuttosto esplicitamente il titolo della traccia numero dieci dell’album. “From Deewee” non avrà probabilmente lo stesso impatto avuto dai Soulwax in passato, ma suona che è una meraviglia e tanto basta e avanza.
(2017, PIAS)
01 Preset Tense
02 Masterplanned
03 Missing Wires
04 Conditions Of A Shared Belief
05 Is It Always Binary
06 Do You Want To Get Into Trouble?
07 My Tired Eyes
08 Transient Program For Drums And Machinery
09 Trespassers
10 The Singer Has Become A Deejay
11 Here Come The Men In Suits
12 Goodnight Transmission
IN BREVE: 3,5/5
