Il primo dato positivo riguardo All This Life, quindi, è che non è arrivato immediatamente con la reunion ma a tre anni di distanza, segno di come i quattro abbiano preferito concentrarcisi su almeno un po’ piuttosto che sfruttare l’onda del ritorno licenziando la prima roba venuta fuori. E questo non è l’unico aspetto positivo: se c’è qualcosa che non si può rimproverare agli Starsailor è quella di non aver provato – nei limiti del loro recinto – a reinventarsi, circostanza confermata anche dal loro quinto album, che un paio di spunti interessanti li riserva.
C’è molto meno britpop che in passato in “All This Life”, gli Starsailor qui seguono due strade: ballatone atmosferiche tanto coinvolgenti quanto purtroppo indistinguibili una dall’altra (vedi Sunday Best) oppure onesti pezzi pop rock come il singolo Listen To Your Heart (in chiave Editors), Caught In The Middle (in chiave *inserire una band indie rock a caso*), Best Of Me (in chiave U2), Fallout (in chiave Placebo) o Fia (Fuck It All) (in chiave Coldplay). Va da sé che il tutto risulti ben poco originale, un compitino svolto discretamente bene sotto la supervisione di Richard McNamara degli Embrace.
Quali sono allora il paio di spunti interessanti di cui sopra? Blood con la sua interessante melodia (già sentita da qualche parte, il dove ve lo facciamo sapere appena lo scopriamo) e Break The Cycle che parte con un arpeggio quasi folk e si apre in un crescendo che funziona. Troppo poco per impressionare, il giusto se si considera il resto della discografia degli Starsailor, di certo non epocale.
(2017, Cooking Vinyl)
01 Listen To Your Heart
02 All This Life
03 Take A Little Time
04 Caught In The Middle
05 Sunday Best
06 Blood
07 Best Of Me
08 Break The Cycle
09 Fallout
10 Fia (Fuck It All)
11 No One Else
IN BREVE: 2,5/5