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Steve Von Till – A Life Unto Itself

alifeuntoitselfSteve Von Till non rilasciava un album a suo nome dal 2008, “A Grave Is A Grim Horse” era bello, sì, ma non entusiasmante. Vista l’intermittente attività della band madre, i Neurosis, il songwriter americano imbraccia di nuovo la chitarra acustica per comporre questo A Life Unto Itself.

Il titolo lascia presagire una filigrana esistenzialista che percorre i testi, non una novità per uno come Von Till, personaggio sensibile e dall’innegabile carisma, ma c’è dell’altro. Sembra che Steve faccia un resoconto della sua vita, come se osservasse tutta la strada percorsa alle sue spalle tentando di darle un significato distante anni luce dalla realtà tridimensionale che lo circonda. Ciò traspare anche dall’accorata interpretazione di questi brani grazie alla sua voce sempre più arrochita, quasi antica.

Disco amaro, il più cupo da “As The Crow Flies” a oggi, “A Life Unto Itself” è anche quello spiritualmente più vicino alla pece dei Neurosis. Von Till crea textures solo in apparenza minimali, c’è una ricchezza tonale e timbrica non da poco che supporta la bellezza di melodie semplici e scarne. Lunghe note di chitarra elettrica attraversano il sottobosco insieme a qualche solitario violoncello, mentre in superficie scintilla il fingerpicking dell’acustica.

Queste sono 7 canzoni figlie di profonde riflessioni, emergono dall’inconscio con tinte surreali, si agitano come tende al vento che lasciano entrare solo sparuti e timidi abbagli. Disarma ed emoziona la title track, è quasi funerea In Your Wings, Chasing Ghosts ondeggia in delicata sospensione, Known But Not Named è sacrale e diventa maestosa quando la chitarra barrisce e sale in cattedra la voce di Steve, prontamente raddoppiata.

A Von Till bastano pochi elementi per affrescare l’ineffabile essenza dello spirito umano. Emozionante ed elegante, a tratti superbo, un disco bellissimo.

(2015, Neurot)

01 In Your Wings
02 A Life Unto Itself
03 A Language Of Blood
04 Night Of The Moon
05 Birch Bark Box
06 Chasing Ghosts
07 Known But Not Named

IN BREVE: 4/5

1 commento

  1. Album dai toni antichi, animati dal lato oscuro della modernità, che trascende lo spirito distorto dei Neurosi per riavvicinarsi all’essenzialità della natura… quasi un back-to-the-roots dal sapore post-apocalittico, in bardo-sciamano che vedrei bene nella “Strada” di McCarthy, oppure in “The last of Us”… SvT è sempre una garanzia.

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