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The Besnard Lakes – A Coliseum Complex Museum

acoliseumcomplexmuseumIl cosmo in terra dei canadesi The Besnard Lakes, capitanati da Jace Lasek e Olga Goreas, è fatto di mille galassie, il loro universo musicale non pare di questa realtà, piuttosto di un floreale senso stratificato nato e creato per subliminare gli ascoltatori, portandoli nella dimensione atemporale che anima la loro sospensione estatica.

A Coliseum Complex Museum è il terzo album in carriera, un album che ruota sì sempre intorno a certi vezzi di stampo New Pornographers, ma che acquista man mano una mitigata personalità, si arricchisce di soluzioni e pulsioni delicate, che prendono distanze e sensibilità da classicismi per andare a nutrire un’estetica melodica molto psichedelica, di quelle musiche che sorvolano l’ascolto senza mai atterrare da qualche parte.

Otto piste dai toni tra il lattiginoso e il chiaroscurale, una spiccata direttrice verso l’alto e poi certe affiliazioni sospese che guardano lo ieri di Electric Light Orchestra, sghiribizzi floydiani, e l’oggi di Tame Impala, Black Angels e ovviamente quegli alieni subliminali dei Flaming Lips, piccole assunzioni melodiche che mirano comunque a dilatare il dilatabile che la formazione di Montreal ha prefissato come priorità creativa.

Dalla tracklist la pastorale evanescenza di Pressure Of Our Plans, l’acido colorato di The Plain Moon e il volo pindarico che Nightingale dirige verso lidi impalpabili. Poi allacciare le cinture di sicurezza è d’obbligo.

(2016, Jagjaguwar)

01 The Bray Road Beast
02 Golden Lion
03 Pressure Of Our Plans
04 Towers Sent Her To Sheets Of Sound
05 The Plain Moon
06 Necronomicon
07 Nightingale
08 Tungsten 4: The Refugee

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.

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