Cinque tracce ad alto volume, un ascolto riscoperto che si fa carico di una potenzialità – sia radiofonica che d’intrattenimento – ad alto contenuto di hit, una tracklist che si tinge di tutti i toni possibili del beat e del brit con accentuazioni indie che fanno ping pong tra i sixties e nineties, rilasciando un ricchissimo respiro stilistico che cresce di appeal in appeal.
Il quartetto toscano è in gran forma, la loro formula resta quasi invariata dagli esordi, chitarre stilose e capricciose in Indian Love, ritmi guasconi in Dead Boy, spruzzate mex-lisergiche quanto basta in She’s Mine As The Sun e North Pole e quella scorribanda rockabilly che chiude col fiatone il tutto che è Too Late, la rincorsa ideale che fa salire la febbre al tasto repeat e che ricolloca la band sugli “sfarzi” di tempo fa. Con i The Hacienda la strada per l’Inghilterra è sempre più che a un tiro di schioppo, bel ritorno davvero.
(2015, Black Candy)
01 Indian Love
02 Dead Boy
03 She’s Mine As The Sun
04 North Pole
05 Too Late
IN BREVE: 3/5