A cinquant’anni – avete letto bene, cinquant’anni – di distanza dall’esordio tornano adesso con un lavoro nuovo di zecca. This Is The Sonics è già nel titolo un mantra lungo 32 minuti in cui Gerry Roslie e gli altri celebrano se stessi: “Questi sono i Sonics! Questi sono i Sonics!” sembrano ripetere ad ogni nota, quasi a voler spazzare via in un colpo solo tutti gli epigoni accumulatisi nei decenni.
E sono i Sonics al 100%: la voce di Roslie non ha il graffio adolescenziale ma rimane una lama affilatissima (Bad Betty, Look At Little Sister), il sax di Rob Lind è sempre l’acuto quid pluris della band (I Got Your Number), Larry Parypa si accanisce sulla sei corde come a non aver mai abbandonato lo studio di registrazione (The Hard Way). Con loro la nuova sezione ritmica composta da Freddie Dennis al basso e Dusty Watson alla batteria, che accompagnano i tre fondatori nel miglior modo possibile.
L’album manca un po’ di freschezza e ciò era inevitabile, ma l’attacco al fulmicotone dell’iniziale I Don’t Need No Doctor palesa intenzioni bellicose, mentre la coltre polverosa di Sugaree o Livin’ In Chaos e il blues di Save The Planet chiariscono che il sound di un caposaldo come “Psycho” non era morto e sepolto ma solo momentaneamente messo da parte. Giusto mezzo secolo.
Anche se la storia può essere letta sui libri – o più verosimilmente su Wikipedia, al giorno d’oggi – è l’ascolto di album senza tempo come “This Is The Sonics” a spiegare più di mille parole cos’ha rappresentato una band come questa e da dove provengano le tonnellate di revival più recente. La lezione è servita.
(2015, Revox)
01 I Don’t Need No Doctor
02 Be A Woman
03 Bad Betty
04 You Can’t Judge A Book By The Cover
05 The Hard Way
06 Sugaree
07 Leaving Here
08 Look A Little Sister
09 I Got Your Number
10 Livin’ In Chaos
11 Save The Planet
12 Spend The Night
IN BREVE: 3,5/5