Si parte subito con una base elettronica che poi viene abbandonata per entrare in solchi sonori decisamente new wave. Se in The Arbor l’elettronica la fa da padrona, con accostamenti vicini ai Depeche Mode, i sintetizzatori di VTr diventano glaciali. Auge/Maschine è un pezzo in cui il ritmo si fa più nervoso, l’arrangiamento è quasi shoegaze, mentre le chitarre si alternano alla perfezione con un basso pulsante e velenoso. A metà del lavoro i nostri si concedono una pausa con una stupenda ballad elettronica (Sunday Day13) dall’atmosfera eterea.
Altrove esplodono bordate elettriche (Keep It All To Myself), mentre I’m Not Here [Missing Face] è la traccia che più di ogni altra mostra il lato wave del gruppo (qui a tratti ricordano i primi Interpol). Girl Chewing Gum ci riporta in terreni dark, con un sound più acido ed elettrificato, infine il cerchio si chiude con Videograms, una pop song decisamente anni ‘80.
Pur avendo molti punti di contato e contaminazioni con alcuni artisti del genere wave, i Twilight Sad hanno dato vita a un disco molto personale, sospeso tra post punk e rock di matrice dark (essere gruppo spalla dei Cure ha evidentemente dato i suoi frutti).
Grande la prova del cantante James Alexander Graham con la sua voce molto calda, che si colloca a metà strada tra Martin Gore e Tom Smith dando la sempre la giusta intensità alle canzoni dell’album. In definitiva gli scozzesi sono riusciti laddove altri gruppi non sono stati capaci, cioè uscire da quel cliché di band revival iniziando a percorrere un percorso discografico più maturo.
(2019, Rock Action)
01 [10 Good Reasons For Modern Drugs]
02 Shooting Dennis Hopper Shooting
03 The Arbor
04 VTr
05 Sunday Day13
06 I/m Not Here [Missing Face]
07 Auge/Maschine
08 Keep It All To Myself
09 Girl Chewing Gum
10 Let/s Get Lost
11 Videograms
IN BREVE: 3,5/5